Cultura

Aie candida Levi, nuovo presidente punta a "unità"

Elezioni 28 giugno. Motta, un politico a guida associazione?

Ricardo Franco Levi candidato presidente dell'Aie

Redazione Ansa

A pochi dalla chiusura dell'edizione dei record del Salone del Libro di Torino, arriva, accompagnata da un grande consenso, la candidatura all'Associazione Italiana Editori di Ricardo Franco Levi che promette una fase di "unità che sani le ferite tra Milano e Torino, che non hanno senso di essere".
    Le elezioni saranno il 28 giugno ma già è cambiato lo scenario sul quale si muovono gli editori e tutta la filiera del libro. E il presidente in scadenza Federico Motta, che ha guidato l'Associazione nell'era delle fratture, rivendica la non personalizzazione di quanto accaduto. "Tutta questa personalizzazione è un tema sbagliato e mostra come funzionano le cose in questo Paese" dice Motta e spiega: "sono più che sereno. Non ho fatto altro che svolgere il compito per cui mi avevano eletto e sui mandati che ricevevo dai vari organi dell'Associazione. Ho fatto il lavoro che un presidente deve fare. Le decisioni sono sempre state prese nel Comitato di Presidenza e nel Consiglio generale dell'Aie".

La candidatura di Levi è salutata con favore anche dall'amministratore delegato Mondadori Libri Enrico Selva Coddè che parla di "una scelta responsabile. Riteniamo che la sua figura sia adatta a propugnare l'unità dell'associazione, ricucendo spaccature che in momenti così delicati è doveroso cercare di evitare". Quanto a Motta "credo che l'AIE non possa che ringraziarlo" spiega l'ad Mondadori Libri.

 Intanto Levi, in attesa della sua elezione, si definisce sempre più come la figura della riappacificazione dopo lo strappo con Torino e la nascita di 'Tempo di libri'. "Si riuscirà ad avere con gioia di tutti una bellissima manifestazione a Torino, una bellissima a Milano e tante altre a Bari, a Palermo, in tutta Italia. L'una - sottolinea Levi - non può essere vista in concorrenza con l'altra". Per 'Tempo di libri' "la riflessione - sottolinea il presidente in pectore dell'Aie - sarà sul luogo, le date, la formula, ma partiamo dal presupposto che continuerà ad esserci". La cosa più importante, per Levi, resta il fatto che "la questione del libro e della lettura è un grande tema nazionale".

Ma al candidato presidente, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria, portavoce dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi dal 1997 al 1998, fondatore e direttore de "l'Indipendente", Motta contesta di venire dal mondo della politica. ""In Francia nominano un'editrice, Françoise Nyssen, a ministro della cultura e noi invece nominiamo un politico a presidente dell'Associazione Italiana Editori. Non faccio - spiega Motta - commenti su Levi.  E' un amico e una persona che stimo. Ma trovo che un'associazione che non sa esprimere un proprio presidente non abbia più autorevolezza".

A Levi "fa piacere il vasto consenso che questa candidatura ha avuto". "Mi sembra figlia del grande lavoro fatto tutti insieme sulla legge sul prezzo del libro che porta il mio nome" spiega in vista del 28 giugno. (ANSA).
   

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