Cultura

Venezia 73: Nocturnal Animals, la vendetta in un libro

La terza giornata

Redazione Ansa

Prendi un gran bel libro, come Tony and Susan di Austin Wright (Adelphi), e trasformalo in un film come Nocturnal Animals, come ha fatto Tom Ford, e il risultato è una sorta di originale thriller esistenziale con tanto di vendetta. Molte sequenze, tra violenza e glamour, per questo film applaudito stamani alla prima stampa. Cast megagalattico, Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Armie Hammer, Ellie Bamber e Laura Linney per raccontare come la letteratura, un romanzo, possa diventare sia la proiezione di quello che ti è accaduto, ma anche vendetta, un'arma.

Tutto parte, in questo bel film in corsa per il Leone d'Oro alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, da una sofisticata galleria di New York dove la proprietaria Susan (Amy Adams) sta inaugurando una mostra, tra body art e sculture alla Jeff Koons, con tanto di balletto di donne boteriane che ostentano con disinvoltura il loro grasso. Sullo sfondo, un palcoscenico rosso alla David Lynch. Poi un manoscritto dedicato alla stessa Susan arriva in galleria a firma dell'ex marito, Tony (Jake Gyllenhaal), aspirante scrittore che questa volta sembra avercela fatta. Titolo del libro appunto Nocturnal Animals, una sorta di thriller-horror con protagonisti che non possono che ricordare la stessa famiglia di Tony e Susan e la loro figlia prima della separazione.

Susan non può fare altro, ora che è sposata con un fascinoso borghese come lei, che ricordare la sua vita precedente e quel marito troppo 'fragile' che voleva fare lo scrittore. Quello che nel libro succede a questa famiglia, perseguitata da tre balordi nel deserto del Texas, è puro horror. Anche se ad intervenire è lo straordinario sceriffo, senza speranza, interpretato da Shannon. Una lettura, quella di Susan che, allo stesso tempo, la terrorizza e la fa pensare. Ovvero rivedere qualcosa che aveva rimosso del suo passato come fare i conti con quella sua iniziale deriva bohémien che la sua natura non poteva permettersi troppo a lungo. Tom Ford è alla sua seconda regia dopo A Single Man (2009), già in concorso a Venezia 66 e che vide assegnare all'attore protagonista Colin Firth la Coppa Volpi. La sua carriera, divisa tra il mondo della moda (ex Gucci e ora con il marchio omonimo Tom Ford) e cinema, ha trovato recentemente un nuovo territorio, quello di produttore con la creazione della Back to Black Films.

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