Cultura

Vasco cala il poker all'Olimpico

Prima delle 4 date romane per il rocker davanti a oltre 50 mila

Redazione Ansa

"Io non mi fermo più", aveva detto dopo la data zero del Live Kom '016, sabato scorso a Lignano Sabbiadoro. E Vasco Rossi, stasera all'Olimpico per il primo dei quattro concerti romani che lo consegnano direttamente alla storia della musica (nessuno mai come lui), è sembrato avere tutta l'intenzione di mantenere i suoi propositi. E' un Vasco nuovo, ritrovato, energico quello che sale sul palco e che trascina in un viaggio di quasi due ore e mezzo il suo popolo tra i brani dell'ultimo disco Sono Innocente (con Accidenti come sei bella mai eseguita nei live prima di quest'estate) e quelli del suo repertorio, da Gli spari sopra a Siamo Soli, passando per C'è chi dice no, Stupendo e per una versione strumentale di Anima Fragile, per un totale di 33 brani in scaletta, medley compresi. Alle 21.15 si spengono i fari dell'Olimpico e si accendono oltre 50 mila fiammelle (alla fine saranno, sulla base dei biglietti venduti, oltre 200 mila gli spettatori del poker calato dal Komandante a Roma, unico appuntamento estivo per il 2016). Il via lo dà Lo Show ("era tanto che me la chiedevano, era la canzone giusta per questo Live Kom che è quello conclusivo e raccoglie il meglio di quelli che lo hanno preceduto", aveva spiegato Vasco nei giorni scorsi), poi è la volta di Lo Vedi e Deviazioni, prima di un'ampia parentesi per i pezzi più recenti.
    Il palco è lo stesso dell'anno scorso con due passerelle a forma di V che si allungano verso il prato e quattro mega schermi ai lati, una produzione da 3,5 milioni di euro che non punta a stupire perché il Blasco non ha bisogno di artifizi tecnologi: è lui stesso la forza dei suoi live. E il rocker impenitente si diverte, usa l'asta in modo provocatorio per aizzare il pubblico (quello femminile soprattutto, che ricambia lanciando reggiseni e mutandine marchiati da numeri di telefono e sfoggiando qualche topless), sfida i benpensanti modificando il testo del Manifesto Futurista della Nuova Umanità da "Sarà difficile non fare degli errori senza l'aiuto di potenze superiori" a "Senza l'aiuto di sostanze superiori". Saluta il suo popolo, che parla tutti i dialetti da Nord a Sud, e rende omaggio alla capitale. Al grido di "Roma non è stupida stasera, damme 'na mano a faje di' de sì", il pubblico si scatena: balla, canta, salta. Forse con Rewind e con Sally (il brano a sorpresa, diverso per ogni sera) si tocca il momento collettivo più coinvolgente.
    Come già a Lignano, Vasco invita a non aver paura: "Noi non dobbiamo aver paura, il nemico non è l'odio è la paura", urla durante Sballi ravvicinati del terzo tipo. Si chiude con Vita Spericolata e sull'immancabile Albachiara in una pioggia luccicante di coriandoli. Domani si bissa, poi il 26 e 27, con una manciata di biglietti ancora disponibili.(ANSA).
   

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