Cultura

Seconda giornata Festa Roma: Santamaria, un Jeeg Robot di periferia

In corsa l'opera prima di Gabriele Mainetti con Luca Marinelli

Redazione Ansa

 Un po' splatter, un po' Caligari da ridere, e sicuramente nel segno del fumetto di quei supereroi a cui tutto è concesso. Lo chiamavano Jeeg Robot (SCHEDA ANSA CINEMA), in sala con Lucky Red a febbraio, a firma di Gabriele Mainetti, racconta tutto questo con intelligenza, ironia e sentimento. Di scena Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), pregiudicato di borgata (Tor Bella Monaca) che, entrato in contatto con una sostanza radioattiva, diventa un supereroe, soprattutto per la fragile e psicolabile Alessia (Ilenia Pastorelli), maniaca di Jeeg Robot. Contro di lui uno spietato Zingaro (Luca Marinelli), delinquente capobanda desideroso di sangue e folle, che solo alla fine troverà il modo per avere gli stessi poteri di Enzo. Anche per quest'ultimo una rigenerazione finale grazie al sentimento che prova per Alessia, che gli ha sempre indicato una strada: utilizzare questi poteri a favore degli altri. "Questo film è tutto basato sui personaggi - spiega il regista, alla sua opera prima -. Enzo è un delinquente ai margini della periferia, un personaggio cupo. Alessia invece è piena di colori, un arcobaleno che entra nella vita buia di Enzo. Zingaro, infine, si capisce che viene da un ambiente spinoso. Lui è veramente pazzo e si capisce".

Per quanto riguarda le scene splatter del film, Mainetti fa notare: "Ma se passano i film di Tarantino, noi cosa possiamo temere? Volevamo solo raccontare una storia e abbiamo deciso di contestualizzarla a Tor Bella Monaca. La nostra è una violenza cartooniana, fumettistica, ma si sente anche molto il dolore, che fa parte del nostro cinema italiano. Comunque - aggiunge il regista - non volevamo certo fare concorrenza al cinema americano, che per questi film investe tantissimo".

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