Cultura

Fiumefreddo Bruzio, il piccolo gioiello di Salvatore Fiume

Fu luogo d'elezione del grande pittore siciliano, che lo abbellì con dipinti e sculture

Redazione Ansa

Quando, nell'Alto Cosentino, si parla di 'fare sistema' la mente non può che andare prima di tutto a Fiumefreddo Bruzio, gioiello di tremila abitanti. Un paese antico, dalla spettacolare posizione sopraelevata a un chilometro in linea d'aria dal mare, la cui tradizione culturale unisce l'antico e il contemporaneo grazie alla generosità di un grande artista, Salvatore Fiume, che di Fiumefreddo fece il suo luogo d'elezione.

Nel 1975 il pittore siciliano si offrì gratuitamente di rivitalizzare il centro storico del paese, così dipinse alcune pareti interne ed esterne del castello semidiroccato (oggi restaurato) e nel 1977 la cupola della cappella di San Rocco. Successivamente collocò, durante gli anni novanta, una statua di bronzo in ognuna delle due piazze fiumefreddesi rivolte verso il mare, due grandi balconate dalla stupendo colpo d'occhio. Nel 1996, un anno prima della sua morte, tornò a ridipingere le pareti interne del castello dopo che gli affreschi originali erano stati distrutti dalle intemperie.

Fiumefreddo è una città molto curata, dove si respira un'atmosfera luminosa, che cerca di trovare uno spazio turistico e culturale che è la naturale prosecuzione di una rete con Belmonte e Amantea, tra i boschi sovrastanti e il mare piatto e blu che riverbera da lontano. Si tratta di un borgo che si sta aprendo al turismo culturale, dove le idee corrono velocemente al di là dell'isolamento della regione. E il futuro, per esso, appare brillante come la luce che proviene dal mare.

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