Cultura

Cinema: l'ultima notte dell'Andrea Doria

A 60 anni da tragedia, docu-film con superstite naufragio

Redazione Ansa

In coincidenza con il 59esimo anniversario, ma soprattutto per celebrare degnamente i 60 anni dalla tragedia, sono cominciate in questi giorni in Liguria e in Piemonte le riprese di un docu-film sull'affondamento dell'Andrea Doria. Fiore all'occhiello dell'italian style, grattacielo viaggiante con 700 cabine distribuite su 11 livelli, l'Andrea Doria, con 1.706 persone a bordo, fu speronato la notte del 26 luglio 1956 dal piroscafo svedese Stockholm, alle 23 locali, le 4.30 ora italiana, a largo delle coste di New York: 51 le vittime di cui 42 colte nel sonno.

Prodotto dalla 'Andrea Doria Project LLC', il docu-film, della durata di 50 minuti, dal titolo 'Andrea Doria: i passeggeri sono in salvo?' nasce dal libro-racconto 'L'ultima notte dell'Andrea Doria', scritto da Pierette Domenica Simpson, uno dei superstitiche di quella tragedia e che è stata anche la promotrice, oltre che interprete, dell'iniziativa cinematografica.

Un racconto e una testimonianza visti con gli occhi di una bambina, che all'epoca aveva 9 anni e mezzo, e che aveva intrapreso con i nonni il 'viaggio della speranza' verso Detroit, dove oggi ancora vive e lavora. "Un film - spiega il regista Luca Guardabascio - che nasce dall'esigenza di Pierette di tramandare la memoria di tutti quegli emigranti che dall'Italia sono partiti in cerca di un lavoro e soprattutto a coloro che, come appunto nel caso dell'Andrea Doria, non sono mai arrivati a vivere il loro sogno. Un ricordo e un omaggio da trasferire soprattutto alle nuove generazioni che non hanno conosciuto il dramma e le sofferenze di questo fenomeno. Una ferita che per gli ex emigranti non si è mai rimarginata".

 Ma il docu-film, nelle intenzioni di Pierette Simpson, serve anche e soprattutto a riabilitare la figura eroica dell'Andrea Doria, Piero Calamai, costretto a forza dal suo equipaggio a lasciare la nave quando ormai a bordo non c'era più nessuno da salvare. Calamai fu vittima della sfortunata circostanza che la compagnia assicuratrice dell'Andrea Doria era la stessa del piroscafo speronatore: quindi non ci fu mai alcun interesse a chiarire di chi fu la colpa di quel naufragio, sulle cui cause Pierette non ha dubbi: una erronea manovra dello Stockholm a causa della nebbia. Piero Calamai fu riabilitato dalla storia dopo diversi anni ma morì senza aver mai più comandato una nave. Partito da Detroit, il set del docu-film è in questi giorni appunto in Italia per girare a Pranzalito, frazione di San Martino Canavese, in Piemonte, con una giovanissima Pierette (interpretata da Francesca Cimieri) che da lì partirà con i suoi nonni, per spostarsi poi a Genova dove una Pierette già trentenne (impersonata da Lucia Bendia), metabolizzato il trauma di quella tragedia, comincia a scavare tra documenti e carte nautiche per ricostruire la verità su quella tragedia rimasta senza colpevoli e con un solo capro espiatorio: il comandante Piero Calamai, interpretato da Fabio Mazzari.

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