Cultura

Padiglione Italia, 'memoria in movimento'

15 artisti e tre stranieri a 'Codice Italia' di Vincenzo Trione

Redazione Ansa

  "La memoria è sempre in movimento" è scritto lungo il percorso che accompagna al video con una intervista a Umberto Eco e la memoria come anima dell'arte in Italia è uno dei fili conduttori della mostra curata da Vincenzo Trione al Padiglione Italia, all'Arsenale. A tessere "Codice Italia" i lavori di 15 artisti - Allis/Filliol, Andrea Aquilanti, Francesco Barocco, Vanessa Beecroft, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Paolo Gioli, Jannis Kounellis, Nino Longobardi, Marzia Migliora, Luca Monterastelli, Mimmo Paladino, Claudio Parmeggiani, Nicola Samorì, Aldo Tambellini. Artisti accomunati "dal pensare le proprie opere come luogo all'interno del quale si ritrovano a convivere desiderio di innovare i linguaggi e dialogo con momenti salienti della storia dell'arte".
    "Pur seguendo strade differenti, gli artisti di 'Codice Italia' - ha detto Trione - vogliono reinventare i media e, insieme, frequentano in maniera problematica materiali iconografici e culturali già esistenti". Paladino, ad esempio, realizza una 'stanza' che, in chiave avanguardistica, apre un confronto con l'uomo vitruviano; oppure, la gigantesca ancora che rompe una enorme vetrata di Parmeggiani ha quale 'archivio della memoria' una stampa di Durer. C'é poi l'armadio pieno di pannocchie di Marzia Migliora, le 'donne' di Vanessa Beecroft poste tra resti d0antichità, la parete di Caccavalle che riproduce particolari di Codex Vallardi di Pisanello con i versi di una poesia, i dipinti di Samorì posto una sorta di 'cappella'. Il Padiglione Italia apre le sue porte anche a tre voci dell'arte internazionale, come Peter Greenway, William Kentridge, Jean Marie Straub.
   

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