Cultura

Sanremo: Panariello tra Renzi, ministre, vizi capitali

A Conti, avete fatto parto del Nazareno. Poi affondo su giustizia

Redazione Ansa

Prima un ingresso come Renato Zero, con un vestito stile Antonella Clerici dedicato a San Valentino, una sorta di albero di Natale con cuori luminosi e un grande cupido dorato sulla testa. Poi, dopo l'incontro con l'amico di 30 anni Carlo Conti, Giorgio Panariello - al ritorno all'Ariston dopo l'edizione condotta nel 2006 - si è lanciato in un monologo pieno di battute sulla politica. Parlando della situazione della Grecia, "Tsipras ha detto: non paghiamo la Troika... ha sentito Berlusconi scusi ma le troike vanno pagate". Poi si è lamentato con Conti: "hai invitato Charlize Theron, Conchita Wurst, ma io vorrei che tu invitassi quello che ti ha messo qua... come si chiama tuo figlio?" "Matteo". "Esatto: avete fatto il parto del Nazareno", alludendo al presidente del Consiglio Matteo Renzi del quale ha detto: "Dopo un grande comunicatore ci voleva un altro comunicatore. Renzi ha capito che per vincere in politica ci vuole l'immagine. Berlusconi aveva candidato la Carfagna e la Prestigiacomo, Renzi ha candidato la Madia, la Moretti la Boschi" ha raccontato Panariello mostrando le foto delle ministre. "Perché il governo Monti non ha funzionato? Perché si è presentato con lei" è stato il commento di fronte alla fotografia dell'ex ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri. "Sembra Cecchi Gori". "I politici ci rubano il mestiere e i comici diventano politici, vedi Grillo", ha detto ancora Panariello imitando il leader M5S.

"Ci manca il comico Grillo e anche il comico Benigni che adesso fa scelte diverse, con la Bibbia e Dante, l'unico uomo in Italia che è riuscito a finire una grande opera, la Divina Commedia". Il monologo è passato ai vizi capitali. "Oggi i veri peccati capitali sono la corruzione, la violenza sulle donne, lo spreco di denaro pubblico, speculare sui dolori degli altri, il vizietto dell'evasione fiscale" ha protestato Panariello. "Manca la certezza della pena" ha ribadito elencando una serie di casi impuniti, Eternit, Cucchi, L'Aquila, "tutti assolti, l'unico in galera è Corona. Va bene che le mutande che disegnava erano brutte, ma che avrà fatto mai... A Schettino hanno dato 16 anni, ma ancora non si è fatto ancora un giorno. Un po' di tempo all'inferno se lo meriterebbe. Ma lui all'inferno non ci arriva, perché fa ribaltare il traghetto di Caronte prima ancora di arrivare". Chiusura sui latitanti, "li cercano per anni in tutto il mondo e poi dove li trovano? A casa". Poi la foto del super latitante Matteo Messina Denaro da giovane che diventa Antonello Venditti.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it