Cultura

Addio a Zocaro, una vita per danza e teatro

Firma storica spettacoli e cultura Ansa. Lunedì i funerali

Ettore Zocaro

Redazione Ansa

La passione per il teatro, l'arte, la letteratura, la danza, la musica non erano un lavoro per Ettore Zocaro, ma la sua vita. Firma storica delle pagine della cultura e dello spettacolo dell'Ansa, giornalista appassionato, che credeva in quello che faceva, è morto venerdì mattina in seguito ad una broncopolmonite che sembrava aver superato. Era vicino ai 93 anni ma guardava sempre avanti e non amava parlare dell'età.

I funerali si svolgeranno lunedì 2 febbraio alle 10.30 nella Chiesa di Sant'Ippolito a viale delle Provincie, a Roma, dove viveva dai primi anni Cinquanta. Nato a Napoli il 4 maggio del 1922, Ettore è stato attivo fino all'ultimo. Stava preparando un pezzo su Giulio Aristide Sartorio e la prima guerra mondiale e quindici giorni fa era andato in rete il suo ultimo servizio firmato, una panoramica per il 2015 dei maggiori teatri lirici del mondo. Al teatro, suo primo grande amore, aveva dedicato il libro 'I paesaggi di Dioniso. Venticinque anni dell'Associazione teatrale tra i comuni del Lazio' (Editoria &Spettacolo).

"Una vita per il teatro, per la musica, per la danza vissuta sempre con grande passione, dedizione e intelligenza che continuerà ad essere presente nei nostri ricordi. Un maestro del giornalismo", lo ricorda Paolo Baratta, presidente dell'Accademia Filarmonica Romana che "partecipa al lutto della famiglia per la scomparsa di Ettore Zocaro, tante volte presente alle attività della nostra istituzione con la sua preziosa voce critica". Critico teatrale e musicologo, ha seguito per anni il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Teatro dell'Opera di Roma e ha scritto, fra l'altro, del Macerata Opera Festival oltre che di Taormina Arte.

Memoria storica dell'agenzia anche per il cinema, Zocaro è autore di un contributo al libro 'Nino Manfredi. Uomo e artista' (Piccin), a cura di Gianfranco Bartalotta.

Ettore non si fermava mai e non sopportava le vacanze estive. In pieno agosto stava volentieri in città a seguire spettacoli, festival e per lui era normale così. Negli ultimi anni si aiutava con un bastone che portava con disinvoltura. Nove anni fa aveva avuto problemi di cuore ma poi si era ripreso, e fino a quindici giorni fa, quando si è ammalato, era attivo.

Tifoso della Roma, antiberlusconiano convinto, un po' avvilito negli ultimi tempi per il degrado della vita culturale, ma mai abbattuto, venerdì mattina - come raccontano le sue figlie Emanuela, con cui viveva, e Antonella - si è addormentato fra mille progetti.

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