Cultura

Franceschini: Pompei 'chiusa' per assemblea, danno all'Italia

Il ministro su Twitter si esprime sul blocco agli scavi causato dalle agitazioni sindacali

Redazione Ansa

Basta cancelli chiusi per assemblea a Pompei, "è un danno incalcolabile per l'immagine dell'Italia intera". Al secondo giorno di proteste, con 1100 turisti in fila davanti alle porte serrate degli scavi di Pompei che si aggiungono agli oltre 2mila già delusi ieri, è direttamente il ministro della cultura Franceschini ad entrare a gamba tesa nelle contrattazioni sindacali del sito campano, con un tweet che in qualche modo evoca il ricorso alla precettazione ventilato mesi fa di fronte al Colosseo chiuso per sciopero.

Ai lavoratori in agitazione da giorni per i turni di vigilanza ritenuti troppo duri, Franceschini ricorda le assunzioni appena fatte ("78 persone per superare le carenze di personale") e quelle che verranno ("75 entro dicembre"). Dal Pd arrivano le manifestazioni di solidarietà al ministro e anche la Cgil si smarca, schierandosi contro le chiusure, "una figuraccia nei confronti dell'opinione pubblica internazionale" va giù duro Franco Tavella, segretario generale Campania del sindacato guidato dalla Camusso. Alla fine, tra tweet e polemiche, la situazione si ricompone.

I sindacati fermano la protesta: la terza assemblea, già in programma per domani mattina, viene revocata in cambio dell'impegno preso dal soprintendente Massimo Osanna ad anticipare all'11 novembre l'incontro per la contrattazione sul nuovo piano per la vigilanza e la sicurezza che era stato messo in calendario per il 19. L'avvertimento è arrivato, il governo non vuole nuove figuracce sui gioielli della cultura. Basta chiusure a sorpresa per le icone del patrimonio, basta cancelli serrati al Colosseo e Pompei. E' un peso troppo grande per l'immagine dell'Italia all'estero, oltre che un "diritto violato dei cittadini", come fa notare intervenendo a sostegno del suo ministro il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, a lungo presidente del Fai. I sindacati in agitazione a Pompei continuano comunque a rivendicare le loro ragioni. Il personale di vigilanza, denunciano, "è sfiancato dal sovraccarico di lavoro".

Le assemblee, rispondono via tweet al ministro Pd invitandolo a visitare gli Scavi per rendersi conto di persona dei problemi, "sono il risultato della cattiva gestione". Quindi ben venga l'incontro anticipato con il soprintendente Osanna "per noi - sottolineano in una nota congiunta Uil, Flp, Unsa e Rsu - significa risolvere prima uno dei problemi più importanti che serve a garantire la sicurezza dei siti archeologici e assicurare l'apertura di tutte le domus agibili". In attesa dell'incontro, il soprintendente Osanna respinge le accuse. Per lui le assemblee indette in questi giorni sono "pretestuose". In ogni modo, conclude, "io sono disponibile, come sempre. Ma resta il fatto che qualunque problema si discute senza lasciare fuori dai cancelli centinaia di turisti che non possono capire". In Campania piove, ma non è allarme rosso. I cancelli di Pompei domani, saranno regolarmente aperti.

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