Cultura

X Factor, Fedez e la polemica: "Frainteso ma non sono un fascista"

Il rapper si confessa dopo le polemiche sull'esibizione di Mario

Redazione Ansa

"Tutto sono meno che un fascista. Chiunque è libero di criticare le mie canzoni, ma non dite che sono un fascista, io che delle tematiche sociali ho fatto la mia bandiera di vita. Ho semplicemente fatto un'osservazione. Odio chi strumentalizza una canzone con un testo gigantesco, con dei significati di quell'importanza, come quella di Lucio Dalla buttati lì a caso, in un contesto e su un palco tv che nulla ha a che fare con la politica, anche se il timbro di Mario era ottimo. In questi anni di carriera il mio impegno sociale è sempre stato in primo piano''.

Il giorno dopo la puntata d'esordio live di X Factor - che ha avuto un boom da 1 milione 140 mila spettatori medi, il miglior debutto da quando il talent è su Sky - Fedez, che ieri ha rimproverato il concorrente Mario, della squadra di Mika, per la scelta di esibirsi nella cover di "E non andar più via" di Dalla, spiegando che "i pugni chiusi vanno lasciati dove sono", si confessa in una conversazione con l'ANSA, ma fa anche una dura autocritica.

"Non mi sono piaciuto, mi sono troppo irrigidito, mi sono reso conto che non mi sentivo a mio agio, non riuscivo a dire sempre con chiarezza quello che volevo... non lo so", sottolinea il rapper, finito nel mirino della rete che lo ha accusato tra l'altro di essere 'fascista'. "Poi quando arrivavano le critiche degli altri giudici per i miei ragazzi, anche se sono uscito indenne, ammetto che ci sono rimasto male dopo tanto lavoro. La diretta è difficile per chi fa televisione da sempre, lo è stato ancora di più per me, se spari una cazzata nessuno la può modificare in montaggio. Ero teso e probabilmente non sono riuscito a trasmettere il messaggio che volevo, e questo mi dispiace. Ma non non c'è nessuna contraddizione in termini tra quello che pratico e quello che ho detto ieri. Ribadisco: quello che mi ha innervosito è la strumentalizzazione che è stata fatta di quella canzone e di quel testo meraviglioso di Lucio Dalla".

L'esibizione di Mario, che ha ricevuto la prima standing ovation da parte dell'Arena del talent-show, giunto alla sua ottava edizione, è stata criticata da Fedez. Mika ha scelto per lui il brano di Dalla E non andar più via che, sebbene apprezzato dal pubblico e dai giudici Victoria e Morgan, ha suscitato una risposta negativa da parte del rapper. Fedez ha sostenuto che la canzone non era adatta ad X Factor, in quanto il messaggio veicolato è politico. Ovviamente i pareri contrastanti hanno portato sul campo le diversità dei mondi dai quali provengono i quattro giudici.

"Mi spiace che il mio discorso sia stato frainteso, forse - ha scritto su Facebook il rapper, autore dell'inno per il raduno romano del M5S - nella confusione che si era creata non è passato ciò che volevo dire, ho cercato di rivendicare il senso profondo di un capolavoro di enorme spessore sociale, secondo me mortificato e svuotato di senso se inteso come una mera esecuzione su un palco televisivo con scenografie stellari.

Parlare di pugni chiusi in quel contesto è poco rispettoso per l'importanza e il significato del testo!". Quanto a Diluvio, che è stato eliminato anche grazie al suo voto? "Nel caso avesse qualcosa di pronto, mi sono detto disponibile a una collaborazione con la mia etichetta discografica". A proposito di polemiche, con Gasparri come è finita? "Se l'è cantata e suonata da solo, alla fine abbiamo vinto noi".

«Pop-Hoolista» è il quarto album in studio pubblicato il 30 settembre 2014 del rapper.

   

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