Cultura

La strada dritta, l'epopea della realizzazione dell'Autostrada del Sole

Su Rai1 il 20 e 21 ottobre con Fantastichini, Marchesi, Caprioli, Recano

Redazione Ansa

   (ANSA) - ROMA  - Il 19 maggio del 1956, il giorno in cui su uno sterrato di poche centinaia di metri viene dato inizio ai lavori, non c'è nulla: non un progetto definitivo, non le tecnologie, non le competenze professionali, non i soldi necessari. Una sola cosa: il coraggio di pochi uomini, capaci di immaginare una via di comunicazione che unisca il Paese. Il 4 ottobre del 1964 - appena otto anni dopo e in anticipo sui tempi previsti - una striscia di asfalto lunga 755 chilometri collega Milano con Napoli, il Nord con il Sud: e' l'Autostrada del Sole.
    Un nuovo Rinascimento, passato attraverso gli studi di progettazione, i calcoli degli ingegneri e la tenacia delle maestranze, che tra il 1956 e il 1964 realizzano 113 viadotti sospesi, 572 cavalcavia, 38 gallerie, 57 raccordi, per una media di 94 chilometri di strada finita all'anno, su uno dei tracciati più difficili al mondo.
    'La strada dritta' è la miniserie Rai diretta da Carmine Elia, in onda su Rai1 in prima serata il 20 e 21 ottobre, coproduzione Rai Fiction e Cattleya, tratta dal romanzo di Francesco Pinto e scritta da Sandro Petraglia e Fidel Signorile, che racconta l'impresa leggendaria della costruzione dell'Autostrada Del Sole tra il 1956 e il 1964. La fiction sarà presentata ufficialmente in una conferenza stampa a Viale Mazzini il 15 ottobre, ma un'anteprima di alcuni spezzoni è stata vista dal pubblico presente al Roma Fiction Fest. Nel cast Ennio Fantastichini, Giorgio Marchesi, Carmine Recano, Thomas Trabacchi, Anita Caprioli, Valeria Bilello, Raffaella Rea.
    Una storia piena della vitalità, dell'energia, della creatività e del pionierismo-visionario, audace, a volte ingenuo di quegli anni. Tre uomini e tre donne sono i protagonisti della storia: Fedele Cova (Fantastichini), capo della società Autostrade; Giovanni Nigro (Marchesi), brillante progettista; Pietro, giovane operaio salito al nord in cerca di fortuna.
    Accanto a loro ci sono Bruna (Anita Caprioli), architetto, legata da un intenso rapporto a Giovanni; Angela, la moglie di Pietro; Maria, sarta. Durante quegli otto anni un esercito di manovali, carpentieri, tecnici, progettisti combatte senza sosta nell'alto dei viadotti e nel buio delle gallerie, nel fango degli inverni e nell'afa delle estati per rispettare la promessa della sua costruzione. E su quella strada trova il suo destino.
    Lì va a cercarlo Cova, l'amministratore delegato della Società Autostrade, una società dell'Iri creata apposta per realizzare quell'impresa impossibile. Lì va a cercarlo Gaetano De Angelis, operaio emigrato al Nord che con Cova fa un giuramento: lo finiranno insieme quell'abbozzo di strada, e lui potrà ritornare a casa, come ha promesso a Maria. Lì troveranno il loro destino Giovanni Nigro, un ingegnere che nel gelo della campagna di Russia aveva perduto il suo onore, e Bruna, una dei progettisti, che ha bisogno di quella strada per continuare a correre. Ma è una sfida fatidica per tutti coloro che vi partecipano, dal gruppo dirigente della società di Cova, che comincia l'impresa con un furto in America e la fiducia di un banchiere ebreo, al costruttore Rizzani e all'ingegner Zorzi che, per superare il grande fiume, progettano un ponte che nessuno prima di loro aveva avuto il coraggio di immaginare.
    E mentre Modugno canta Volare e Berruti diventa l'uomo più veloce del mondo, si spostano, senza avere il tempo di smontarle, centine alte 80 metri e lunghe più di 200, si scava nel ventre aspro delle montagne, si sfidano terreni ostili e impetuosi corsi d'acqua. Senza fermarsi mai, anche a costo di lasciare lì, su quel tracciato, la propria vita.
    All'interno di una rigorosa ricostruzione storica, mescolando personaggi di invenzione e protagonisti reali, La strada dritta è il romanzo epico e corale di quell'esercito e della sua strada. Ufficiali e soldati, uomini e donne, ognuno con un sogno da rendere vero e una promessa a cui tenere fede. Tutti italiani, tutti con la schiena dritta, come la strada che devono costruire. (ANSA).
   

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