Cultura

Lo splendore dei Borgia a Parigi

Al Museo Maillol fino al 15 febbraio con serie capolavori

Redazione Ansa

    (ANSA) - PARIGI - Non solo politici e guerrieri ma anche grandi mecenati delle arti: una mostra al museo Maillol di Parigi si propone di rivalutare la reputazione dei Borgia mettendo in luce la grande apertura culturale di questa famiglia, tra le più influenti d'Italia nel XV e XVI secolo, e passata alla storia per le sue nefandezze e i meschini giochi di potere.
    'I Borgia e il loro tempo', aperta da mercoledì fino al 15 febbraio, racconta grazie a documenti storici "più sicuri e più veri", le vicende di questi grandi personaggi ponendo l'accento sul mecenatismo. "I Borgia hanno sostenuto i più grandi artisti del tempo, da Leonardo a Pinturicchio - spiega all'ANSA il curatore Claudio Strinati a margine della presentazione alla stampa -. Tutti i più grandi artisti che hanno creato il Rinascimento hanno gravitato intorno ai Borgia". E aggiunge: "I Borgia hanno concepito il potere anche come una forma di promozione delle arti, ben inteso piegate al loro servizio.
    Hanno capito che l'intellettuale, l'artista, può essere usato a scopo politico per veicolare un'ideologia".
    La mostra costruisce la parabola dei Borgia attraverso la storia dell'arte in una settantina di opere, tra capolavori di Bellini, Della Robbia, Dosso Dossi, Michelangelo, Perugino, Pintoricchio, Raffaello, Tiziano, Verrocchio e Leonardo da Vinci. Ma ci sono anche armature, codici preziosi, oggetti d'arte e di scienza, gioielli, che permettono di ripensare alla vita politica e sociale alla corte del Papa.
    Il percorso espositivo viene costruito attorno a tre figure centrali: Rodrigo Borgia (1431-1503), nipote di papa Callisto III, che sale a sua volta al soglio pontificio col nome di Alessandro VI nel 1492, accusato di nepotismo, con sette figli e numerose amanti; e i suoi figli Cesare (1476-1507), detto il Valentino, uomo spietato e guerriero coraggioso; e Lucrezia (1480-1519), soprannominata l'avvelenatrice, divenuta duchessa di Ferrara, strumento di potere nelle mani del padre e del fratello, ma anche musa delle arti nella splendida corte estense.
    "Tutti personaggi diffamati a torto dalla storia - osserva Strinati - Le accuse mosse ai Borgia vanno viste nel contesto storico: all'epoca tutti si comportavano così. Cesare Borgia per esempio era semplicemente un uomo che aveva una strategia in mente e che ha combattuto con le armi del suo tempo, che sono armi terribili senza dubbio". Secondo lui, "la loro politica di guerre e di potere, era certo dittatoriale ma aveva un fine che potrebbe essere ritenuto positivo: fu il primo tentativo di unificare l'Italia (anche se fallito)".
    Tra i pezzi forti della mostra ci sono un disegno di Leonardo che si ritiene rappresenti Cesare Borgia, il ritratto del cardinale Farnese di Raffaello, e un dipinto del Papa Alessandro VI di Tiziano. C'è anche un inedito attribuito a Michelangelo: il modellino di uno studio preparatorio per La Pietà. Oltre a 'La trasfigurazione del Cristo' di Bellini. L'esposizione si chiude con una sezione sulla 'Borgia-mania' con i costumi della serie tv di successo di Tom Fontana, le tavole originali del celebre fumetto di Mino Manara, le locandine dei film di Sergio Grieco e Christian Jacque, il capolavoro teatrale di Victor Hugo e persino una reliquia dei capelli di Lucrezia Borgia. (ANSA).
   

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