Cronaca

Appello degli attivisti civili iraniani: 'No alla guerra'

Il documento firmato in poche ore già da 350 persone

A Teheran cartelloni raffiguranti i missili balistici iraniani

Redazione Ansa

   "In un momento storico in cui le tensioni tra Iran e Israele hanno raggiunto il loro apice e le preoccupazioni per l'insorgere di una devastante guerra nella regione sono crescenti, ancora una volta si sente la necessità di una forte alleanza tra i sostenitori della democrazia nel dire 'no' alla guerra. Noi, un gruppo di attivisti civili iraniani riteniamo essenziale in questa cruciale circostanza, prendere una netta posizione contro la guerra, condannando il militarismo della Repubblica Islamica". Comincia così l'appello firmato in poche ore da più di 350 attivisti civili che vivono in Iran e anche fuori dal paese.
   
"In una situazione in cui l'Iran sta affrontando gravissime crisi economiche, politiche e sociali, un aumento della tensioni con Israele danneggia gravemente il movimento dei sostenitori della democrazia - si legge - L'attuale atmosfera di guerra, oltre ad insabbiare le gravi responsabilità del potere istituito in risposta ad una moltitudine di situazioni di crisi in Iran ha anche facilitato l'intensificarsi della repressione dei movimenti di protesta. Le pattuglie della polizia morale, ossia la mobilitazione di strada delle forze repressive della Repubblica Islamica contro le donne, poche ore prima dell'attacco a Israele, come pure i numerosi interrogatori ad attivisti e giornalisti e l'esecuzione delle condanne capitali di attivisti civili nei giorni scorsi, confermano il fatto che l'atmosfera bellica allarga il campo della repressione facilitando il regime autoritario ad esercitare più pressione sulla società civile in Iran".

"Noi, attivist* civili, crediamo che il pensiero di pace e non di violenza per la democrazia sia intrecciato con il dire no alla guerra, e tale discorso non ha alcun rapporto con le istanze belliciste promosse sia dalla Repubblica Islamica sia ,sotto mentite spoglie, da alcuni correnti dell'opposizione iraniana - spiegano nell'appello - L'esperienza della guerra in Medio Oriente e Asia Centrale mostra che i conflitti, oltre a mettere in pericolo le vite della popolazione, distruggono le infrastrutture e non portano mai alla costituzione delle basi per uno sviluppo sostenibile.

    Pertanto, sostenere la guerra sotto qualsiasi pretesto non è giustificabile. Noi, i firmatari di questo appello, credendo nella necessità di promuovere il discorso pacifista nella regione infuocata e insanguinata del Medio Oriente, esprimiamo seria preoccupazione per qualsiasi azione della Repubblica Islamica dell'Iran volta ad incrementare i venti di guerra nella regione e l'oppressione delle proteste interne con l'obiettivo di militarizzare il paese avvertendo inoltre il pericolo degli approcci bellicisti degli altri governi. Condanniamo qualunque aggressione sul suolo del nostro Paese, l'Iran, per qualunque motivo, e insistiamo sulla necessità di una cessazione delle ostilità nella guerra di Gaza e sull'avanzamento dei negoziati di Pace. In un'atmosfera in cui le politiche repressive interne della Repubblica Islamica da un lato, e la sua politica estera fallimentare e antidemocratica dall'altro, stanno portando il nostro Paese verso la distruzione, crediamo che dichiararsi contro la guerra sottolineando la volontà del dissenso dei cittadini e utilizzando gli spazi di protesta per esercitare pressioni sui governi sia il dovere degli attivisti pacifisti. Invitiamo tutti gli attivisti civili a esprimere, inequivocabilmente e senza esitazioni, il loro no alla guerra e ad unirsi in un'unica voce per la promozione della democrazia".
 

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