Cronaca

Dossieraggio, Lotito: né io né la Lazio ci entriamo

Il legale: 'Chiesto di parlare con il pm sulla Salernitana'. Ma lui smentisce

Claudio Lotito

Redazione Ansa

"L'inchiesta sul dossieraggio? La Lazio non c'entra nulla, né il sottoscritto. Ho fatto un comunicato ufficiale per smentire categoricamente e diffidare chiunque accosta a questa vicenda il mio nome che usano come cassa di risonanza. Non conosco nessuno né ho conoscenza dei fatti". Così ai microfoni di Sky Sport Claudio Lotito sulla vicenda dell'inchiesta di Perugia. "Sono stato chiamato per sapere se conoscessi alcune persone presenti in questa vicenda. Ma non sono a conoscenza di nulla, né ho mai trattato nulla. Il primo che accosta il mio nome a questa vicenda subirà le conseguenze preposte dalla legge".

II presunti tentativi di dossieraggio al centro dell'inchiesta dei pm di Perugia agitano le acque anche nel mondo del calcio e tra i nomi eccellenti finiti sotto i riflettori in queste ore c'è il presidente della Lazio, ex proprietario della Salernitana e senatore di Forza Italia Claudio Lotito. Che reagisce: "confondono strumentalmente il piano politico con dei fatti personali che non hanno nulla a che vedere con la vicenda" dei dossier, dice prima di mandare una nota che smentisce anche il suo legale.

Conoscenze e vicende sul patron biancoceleste emergono in un'indagine nei confronti del presidente della Figc Gabriele Gravina, che sarebbe stata pilotata dai due indagati chiave, il finanziere Pasquale Striano e il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati. Secondo le indagini della procura di Perugia, quell'inchiesta sul numero uno della Federazione sarebbe partita da notizie fornite al tenente della Gdf da un ex collaboratore di Gravina ed ora personaggio vicino a Lotito, ovvero Emanuele Floridi, nell'ambito di alcuni incontri promossi da Laudati e non, come "attestato falsamente" dal pm, dagli elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno. Negli uffici della città campana era stato infatti aperto un fascicolo dopo una denuncia sull'acquisto della Salernitana (venduta da Lotito) nel 2021 da parte dell'imprenditore Iervolino.

Ed è in questo groviglio di inchieste che arriva la replica di Lotito, che aggiunge: "Cercano di dire sempre, in tutte le cose 'amico di Lotito', ma Floridi è amico di tutti, non solo di Lotito, è amico di tutto il mondo di tutti i presidenti della Lega di serie A". Il senatore forzista, fa sapere poi il suo legale Gian Michele Gentile, chiede anche di essere ascoltato dai pm di Roma, ai quali intanto è stata trasmessa l'indagine sulle "presunte attività illecite poste in essere da Gabriele Gravina". L'avvocato sottolinea che l'intenzione del patron biancoceleste è quella di parlare con gli inquirenti in merito al segmento che riguarda la vendita della Salernitana Calcio: "La richiesta di essere ascoltato in procura a Roma non riguarderà certo le presunte accuse a Gravina ma avrà ad oggetto la vicenda della vendita della Salernitana e in particolare i comportamenti messi in atto dai trustee", ribadisce il legale, aggiungendo che il parlamentare è già stato ascoltato a Perugia e dopo l'atto istruttorio "la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione che abbiamo messo a disposizione".

Poco dopo però è lo stesso Lotito a smentire il suo legale: "Comprendo che l'escalation mediatica, concernente le attività della procura di Perugia, abbia innescato una caccia allo scoop. Sono tuttavia completamente estraneo alle dichiarazioni che mi verrebbero attribuite su tutti i mezzi di comunicazione, anche per bocca dell'avvocato Gian Michele Gentile, essendo io tra l'altro all'estero per sostenere come mio dovere la Lazio in corsa per la qualificazione in Champions League. Pertanto diffido chiunque a diffondere con ogni mezzo dichiarazioni delle quali non sia stata da me preventivamente confermata la paternità".

E in merito al fascicolo trasmesso in procura a Roma, che riguarda le accuse rivolte al presidente della Figc (indagine al momento senza indagati o ipotesi di reato), da fonti vicine a via Allegri si apprende che "c'è massima serenità. Ma - si aggiunge - per correttezza istituzionale si ritiene non opportuno sino alla chiusura degli accertamenti della magistratura riferire in sedi diverse fatti che sono oggetto di una verifica giudiziaria e che sono già stati esposti alle competenti autorità". Gravina, come Lotito e il direttore generale della Lazio Fabiani, sono stati sentiti dai pm di Perugia e i verbali sono stati girati alla procura di Roma, che ha disposto la convocazione di altri testimoni

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