Cronaca

Palazzo Askatasuna Torino diventa bene comune in coprogettazione

Sindaco,garantire democrazia rispettando legalità e non violenza

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 30 GEN - Il centro sociale Askatasuna a Torino, o meglio, l'immobile di corso Regina Margherita 47, diventerà cogestito come bene comune. È il percorso avviato dalla Città, che ha recepito una proposta di collaborazione da parte di un comitato di cittadini, e che ha come prima condizione vincolante il "rilascio dell'immobile di proprietà del Comune da parte degli occupanti".
    "Abbiamo avviato un ragionamento - spiega il sindaco, Stefano Lo Russo - per trovare una soluzione a un problema che va avanti da trent'anni con l'obiettivo di attivare un percorso virtuoso di amministrazione condivisa del patrimonio pubblico, che è il fondamento giuridico del regolamento dei beni comuni. Ovviamente - precisa - in un quadro di legalità e non violenza, ma che garantisca uno spazio di libero e democratico dibattito, anche quando questo 'disturba il manovratore', perché questo fa la differenza fra una democrazia e una non democrazia".
    Primo step sarà dunque il rilascio spontaneo dell'immobile da parte degli occupanti, seguito da un intervento relativo a problematiche strutturali e di sicurezza dell'edificio.
    Parallelamente partirà il percorso di coprogettazione aperto a tutti sull'utilizzo dell'immobile. "Siamo consapevoli - aggiunge Lo Russo - della portata politica della nostra decisione, ma vogliamo provare a individuare un percorso diverso rispetto a meccanismi repressivi, sempre in un quadro di legalità e se ci saranno utilizzi impropri la coprogettazione sarà interrotta".
    Alle critiche del centrodestra, che annuncia una contro delibera a quella approvata oggi dalla Giunta, Lo Russo replica che "questo percorso che vogliamo sviluppare con un atto di fiducia è la migliore risposta alle critiche. Invito chi critica prima a leggere gli atti. Non è un percorso senza condizioni, ma a condizioni precise e non toglie nulla rispetto alla mia ferma e totale condanna di qualunque atto violento svolto da qualunque singolo esponente nei confronti delle forze dell'ordine".
    (ANSA).
   

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