Cronaca

Dall'hostess alla ragazza senza velo, i casi degli italiani in cella

Altro caso, un giovane in condizioni disumane in Romania

Redazione Ansa

La vicenda di Ilaria Salis, la 39enne milanese in carcere a Budapest perché accusata di aver aggredito due estremisti di destra nella capitale ungherese, non è l'unico caso recente di italiani detenuti in carcere all'estero, alcuni dei quali liberati dopo diversi mesi di prigionia.

   Il 29enne di Caltanissetta Filippo Mosca è da quasi nove mesi nel carcere di Porta Alba di Costanza in Romania, dopo una condanna in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Mosca, originario di Caltanissetta, lo scorso aprile aveva deciso con alcuni amici di andare al festival di musica Mamaia, che si svolge ogni anno a inizio maggio nel teatro estivo di Costanza. Una vacanza che si è trasformata in un incubo, tuttora in atto, sia per Filippo sia per sua madre, Ornella Matraxia, 55 anni, che vive a Londra, con le altre sue due figlie Claudia e Arianna, dove insegna italiano a bambini figli di italiani. "Mio figlio - ha denunciato sua madre Ornella raggiunta al telefono - vive in una cella di circa 30 mq con altri 24 detenuti, che hanno a disposizione un buco sul pavimento come bagno. Non bagno alla turca, ma buco, usato da tutti, sempre intasato e che non viene mai pulito. Le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco disastrose".

    Lo scorso due novembre l'hostess trevigiana Ilaria De Rosa, 24 anni, è invece rientrata in Italia dopo esser stata espulsa dall'Arabia saudita, dove aveva passato in carcere sei mesi: la giovane assistente di volo, che si è sempre dichiarata innocente, era stata arrestata il 5 maggio scorso durante una festa in una villa con addosso - secondo l'accusa - una modica quantità di hashish. Un'accusa che la giovane ha sempre respinto e dalla quale era stata scagionata anche dai tre amici che quella sera erano con lei.

    Un anno prima, il 10 novembre 2022, era stata liberata Alessia Piperno, la travel blogger romana di 30 anni fermata a Teheran e portata nell'istituto penitenziario di Evin, quello dove sono ristretti i prigionieri politici. Piperno era stata arrestata mentre era in attesa di ottenere il lasciapassare dal Pakistan ed aveva ottenuto di restare in ancora in Iran fino a metà ottobre, dove raccontava su Instagram delle manifestazioni di piazza scaturite dall'uccisione di Mahsa Amini - diventata un simbolo della condizione femminile in quel Paese - e di come un giorno nel suo ostello erano arrivate alcune persone per chiedere loro aiuto, spaventati dagli scontri. Il 28 settembre scattò l'arresto e solo dopo 45 giorni fu liberata.

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