Nel 60esimo anno della sua storia, l'associazione delle università italiane sceglie per la prima volta come presidente una rettrice: Giovanna Iannantuoni è infatti la prima donna alla guida della Crui, la Conferenza dei rettori delle Università italiane. Succede a Salvatore Cuzzocrea che il 9 ottobre scorso si è dimesso dall'incarico di rettore dell'Università di Messina e quindi è decaduto anche da presidente della Crui dopo il caso rimborsi.
Cinquantatré anni, di origine foggiana, economista, rettrice dell'Università Bicocca dal 2019 e fino al 2025, Iannantuoni ha avuto la meglio con un ampio vantaggio sugli altri candidati, il rettore dell'Unimol, l'Università del Molise, Luca Brunese, e la rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli, che era data per favorita. Iannantuoni ha trascorso diversi anni all'estero presso i dipartimenti di economia della Rochester University, della Carlos III de Madrid e della University of Cambridge ed è stata coordinatrice di diversi progetti di ricerca di respiro nazionale e internazionale. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati su teoria dei giochi, decisioni di political economy, microeconomia e teoria del voto. Nella precedente "legislatura", Iannantuoni è stata delegata del presidente Crui al Pnrr.
"Più della metà dei nostri laureati proviene da famiglie in cui sono i primi a ottenere il titolo - ha commentato Iannantuoni appena eletta - L'università resta quindi, usando le parole del presidente Mattarella, un'occasione irripetibile nel medio periodo per migliorare la qualità di vita degli italiani. Un ascensore sociale che continua a funzionare, ma che dobbiamo far funzionare meglio".
Nel suo intervento programmatico, Iannantuoni ha anche toccato alcuni fra i temi urgenti per garantire il pieno funzionamento e il rilancio del sistema universitario. Temi che vanno dalla sostenibilità economica delle università, alla focalizzazione su orientamento e life long learning (soprattutto in vista dell'inverno demografico che attende il Paese nei prossimi 25 anni); dall'importanza dell'uso efficiente dei fondi europei (attraverso una rimodulazione del Pnrr e la garanzia per le università dell'accesso ai fondi Repower EU), alla centralità della didattica innovativa (che sappia coniugare pienamente presenza e digitale); dall'attenzione all'internazionalizzazione (chiave di volta per rispondere alla sfida del calo demografico), ai delicati temi attinenti alle discipline medico-sanitarie (dalla fuga di medici e infermieri dal sistema pubblico e dalle professioni sanitarie, al nodo irrisolto delle scuole di specializzazione).
Le congratulazioni a Iannantuoni sono arrivate dalla ministra dell'Università Anna Maria Bernini. "Insieme riusciremo ad affrontare le sfide che ci aspettano per la crescita dei nostri atenei", ha detto la titolare del Mur.