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Papa Francesco: 'Sugli abusi non può essere accettato nessun silenzio'

"Solo l'ascolto del dolore delle persone che hanno sofferto questi terribili crimini apre alla solidarietà e spinge a fare tutto il possibile perché l'abuso non si ripeta".

Papa Francesco

Redazione Ansa

    "Nessun silenzio o occultamento può essere accettato in tema di abusi. Questa non è materia negoziabile". Lo ha detto il Papa nell'udienza ai referenti dei centri di ascolto diocesani della Conferenza Episcopale Italiana.  Per il pontefice "è importante perseguire accertamento della verità e il ristabilimento della giustizia all'interno della comunità ecclesiale anche in quei casi in cui determinati comportamenti non siano considerati reato per la legge dello Stato ma lo sono per la normativa canonica". 

   "La cura delle ferite è anche un'opera di giustizia. Proprio per questo è importante perseguire coloro che commettono tali crimini, ancor più se in contesti ecclesiali", ha aggiunto, perché loro stessi "hanno il dovere morale di una profonda conversione personale che conduca
al riconoscimento alla loro infedeltà" e all'"umile richiesta di perdono delle vittime per le proprie azioni". 

   Gli abusi sono "una dolorosa realtà" e "non ci possiamo fermare nell'azione di tutela dei minori e dei vulnerabili e allo stesso tempo di
contrasto ad ogni forma di abuso, sessuale, di potere e di coscienza", ha sottolineato il Papa, che ha indicato le tre azioni necessarie in questi casi: "custodire, ascoltare e curare". E poi ha aggiunto che è importante "prevenire le occasioni di male e questo è possibile solo attraverso una costante azione di formazione".

   Fondamentale prendersi cura delle vittime: "Solo l'ascolto del dolore delle persone che hanno sofferto questi terribili crimini apre alla solidarietà e spinge a fare tutto il possibile perché l'abuso non si ripeta". Il Papa ha infine ricordato che gli abusi riguardano non solo
la Chiesa ma anche altri ambienti: la famiglia, il quartiere, il mondo dello sport , le scuole.

   Il Papa ha inoltre invitato i referenti diocesani della Cei, che operano per la tutela delle vittime di abusi e per la prevenzione, ad occuparsi anche della piaga della pedopornografia. "Prendetevi cura anche di una cosa molto brutta che succede, che sono i filmati pornografici che
usano i bambini. Questo succede, anzi, è a portata di mano di chiunque paghi, sul telefonino. Dove si fanno, questi filmati? Chi è il responsabile? In quale Paese? Per favore, lavorare su questo: è una lotta che dobbiamo fare perché si diffonde nei telefonini la cosa più brutta", è stato il suo appello.

"La criticità nella sanità italiana sembra diventare strutturale"

   Dopo i difficili anni della pandemia "la situazione della sanità in Italia si trova ad attraversare una nuova fase di criticità che sembra diventare strutturale. Si registra una costante carenza di personale, che porta a carichi di lavoro ingestibili e alla conseguente fuga dalle professioni sanitarie. La perdurante crisi economica incide sulla qualità della vita di pazienti e di medici". Lo ha sottolineato il Papa nell'udienza agli otorinolaringologi e pediatri. "Per favore conservate questo sistema - è stato l'appello del Papa - che è un sistema popolare", di "servizio al popolo". "Non cadere nell'idea efficientista" e "nella medicina a pagamento". 

   Nell'udienza, il pontefice ha evidenziato che la crisi del sistema sanitario "incide sulla qualità della vita di pazienti e di medici: quante diagnosi precoci non vengono fatte? Quante persone rinunciano a curarsi? Quanti medici e infermieri, sfiduciati e stanchi, abbandonano o preferiscono andare a lavorare all'estero? Sono questi alcuni dei fattori che ledono l'esercizio di quel diritto alla salute che fa parte del patrimonio della dottrina sociale della Chiesa e che è sancito dalla Costituzione italiana quale diritto dell'individuo, cioè di tutti - nessuno escluso -, specialmente dei più deboli, e quale interesse della collettività, perché la salute è un bene comune".

    "La sanità pubblica italiana è fondata sui principi di universalità, equità e solidarietà, che però oggi rischiano di non essere applicati", ha concluso il Papa.

"Più richiesti i veterinari che i pediatri, non è un bel segnale"

   Il Papa è poi tornato a sottolineare il problema della denatalità in Italia. Nell'udienza ai pediatri ha ricordato che "l'Italia purtroppo è un Paese che invecchia: speriamo che si possa invertire la tendenza, creando condizioni favorevoli perché i giovani abbiano
più fiducia e ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori".

   Poi ha aggiunto: "forse questo non dovrei dirlo ma lo dico: oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio". "Il vostro
compito - ha detto rivolto ai pediatri - è molto limitato ma cresce quello dei veterinari, e questo non è un buon segnale"

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