Primo piano

Migranti: gli sbarchi sono più che raddoppiati nel 2023

Cifre del Viminale: aumentano i rimpatri (+28%), più soccorsi, ma calano quelli delle Ong

Redazione Ansa

     Sono più che raddoppiati gli sbarchi di migranti nei primi sette mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: secondo i dati del Viminale sono stati 89.158 (rispetto ai 41.435 del periodo 2022, con una variazione percentuale del 115,18%). Il principale Paese di partenza verso l'Italia è la Tunisia (l'anno scorso Libia). Aumentano i soccorsi a seguito di eventi Sar, coinvolti nel 72,64% dei casi: 64.764 (di cui 3.777 soccorsi da Ong) rispetto ai 19.171 (6.224 soccorsi da Ong) del 2022. I rimpatri sono stati 2.561 (+28,05%) rispetto ai 2.000 dello scorso anno. Crescono anche le richieste di asilo: 72.460 (+70,59%). 
   

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

Raffica di arrivi a Lampedusa nella notte

    Sono 299 i migranti sbarcati, a partire dalla mezzanotte, a Lampedusa. Sette i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di finanza e uno dalla Ong Nadir, uno invece quello che è riuscito ad arrivare direttamente sulla spiaggia dell'isola dei Conigli e  43 eritrei, etiopi e sudanesi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri lungo la strada di Ponente.

    Ieri sull'isola c'erano stati 14 approdi, con un totale di 454 persone e una salma, quella del giovane egiziano che è morto
durante la traversata. Dieci tunisini, nella tarda serata, erano stati bloccati dai militari della tenenza della Guardia di finanza nei pressi del santuario della Madonna di porto salvo. Sui barchini soccorsi, durante la notte, c'erano da 19 a 45 persone, fra cui donne e minori, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Mali e Senegal.

   Un natante in vetroresina di 5 metri, sul quale viaggiavano in 19 (4 donne e 7 minori), quello soccorso dalla nave ong Nadir, è stato trovato senza motore. I poliziotti della squadra mobile, sentendo i tunisini, proveranno a capire se anche loro sono stati vittime, o meno, di nuovi atti di pirateria. Inusuale inoltre quello che si sono trovati davanti agli occhi i militari della Guardia
costiera: su un barchino di 6 metri, fra i 45 occupanti ben 31 erano donne e 8 minori, soltanto 6 gli uomini.

    Tutti i gruppi sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, all'alba, c'erano 1.897 persone, fra cui 170
minori non accompagnati.

 

Aggiudicati lavori per l'hotspot di Porto Empedocle

    E' stata la ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata (Agrigento) ad aggiudicarsi, ieri sera, i lavori per la realizzazione dell'hotspot a Porto Empedocle. Domani, la Prefettura di Agrigento effettuerà le comunicazioni di rito e, se non nella stessa giornata, in quelli immediatamente successivi, verrà aperto il cantiere. Si comincerà a lavorare subito, senza attendere l'esito delle
verifiche burocratiche che seguono ordinariamente le aggiudicazioni.

   Non c'è infatti tempo da perdere, serviranno 3 mesi per realizzare il centro di primissima accoglienza di Porto Empedocle e, anche in base ai disordini ieri, sembrano sono troppi. In contrada Caos verranno collocati dei moduli abitativi che potranno ospitare 200, 250 persone. In queste strutture, che garantiranno una accoglienza dignitosa, verranno effettuate le procedure di fotosegnalamento, rilievo delle impronte digitali e dunque identificazione. Accanto, a circa 150 metri, quindi i migranti potranno raggiungere l'area di pre-identificazione a piedi, verranno collocate delle tende e sarà il posto dove potranno essere accolti, e assistiti dalla Croce Rossa italiana, i migranti che verranno fatti sbarcare a Porto Empedocle.

Piantedosi: 'Potenzieremo il sistema delle espulsioni'

"Potenzieremo il sistema delle espulsioni soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose; e metteremo risorse e procedure più veloci per la realizzazioni di Cpr, i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere". Ad annunciarlo in un'intervista al Messaggero è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

In tal senso il governo conta di fare "un provvedimento entro settembre di rafforzamento del sistema della sicurezza con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie".

"Abbiamo ottenuto nell'ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale", afferma il ministro, secondo il quale il decreto Cutro sta funzionando. "Ci ha consentito una gestione più ordinata del fenomeno", dice. Gli effetti "ci incoraggiano a continuare su questa linea".

Vi è però un record di sbarchi. "È il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia", spiega il ministro.

Tensione al centro di identificazione di Porto Empedocle

    Momenti di forte tensione e caos con rischio di una rivolta da parte dei migranti, nella tarda serata di ieri, nell'area di pre-identificazione creata all'estremità del porto di Porto Empedocle (Agrigento). Durante la distribuzione di panini e bottigliette d'acqua, i migranti presenti - circa 1.100 - si sono accalcati, chiedendo ripetutamente da mangiare. Sono intervenuti i poliziotti, carabinieri e finanzieri in assetto antisommossa.

    Al porto Empedoclino sono accorsi anche il prefetto e il questore di Agrigento, rispettivamente Filippo Romano ed Emanuele Ricifari. Proprio il questore, durante i momenti di fortissima tensione, è entrato nell'area di pre-identificazione ed ha cercato di riportare la calma. Ancora una volta, con grande abilità, l'ordine e la sicurezza pubblica sono stati mantenuti dalle forze dell'ordine che però faticano a gestire tante persone, fra cui donne e bambini, sistemati in un'area che non è assolutamente attrezzata per questi numeri.

Un ragazzo egiziano morto mentre viaggiava verso Lampedusa

   Un ragazzo egiziano è morto, pare per esalazioni di benzina, mentre era su un barcone carico di migranti che stava facendo rotta verso Lampedusa. Le condizioni del mare non sono più buone, durante la traversata alcuni migranti sono caduti in acqua. A bordo del natante in legno è stato il panico e in tanti si sono mobilitati per cercare di recuperare i compagni di viaggio.

     Il ragazzo viaggiava assieme ad altri 36 migranti, su una barca di 7 metri di legno, il giovane egiziano che è morto durante la traversata da Sfax, in Tunisia, verso Lampedusa. A raccontare ai soccorritori della Guardia di finanza cosa è accaduto sul natante sono stati gli egiziani, pakistani, sudanesi e somali che erano sulla stessa carretta.

   Il giovane egiziano, assieme ad altri 5 connazionali, era sottocoperta, pare stesse dormendo, quando la barca ha iniziato
ad imbarcare acqua che si è, all'improvviso, mischiata con le taniche di benzina presenti nella piccola stiva. I migranti sono
riusciti - secondo i loro racconti - a recuperare gli altri egiziani, salvandoli dall'annegamento. Il ragazzo è stato tirato fuori dalla stiva invece quando era ormai troppo tardi ed era già morto. Al momento dello sbarco dei 36 e della salma a molo Favarolo, la polizia Scientifica ha effettuato i rilievi sull'imbarcazione che è stata posta sotto sequestro

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