Cronaca

I turisti lasciano Bardonecchia, 'mancano acqua e luce'

'Eravamo qui da venerdì sera, ora la vacanza è finita'

Bardonecchia

Redazione Ansa

"Acqua e luce dalle 21.39 di ieri sera non ci sono più. Noi ce ne andiamo. Eravamo qui da venerdì sera. La vacanza è finita". Lo racconta Filippo Lomonaco, studente di ingegneria del Politecnico di aTorino di 22 anni, mentre abbandona, con tre amici, uno degli appartamenti coinvolti dall'esondazione del rio Mardouvine a Bardonecchia.

"Io credo che qui - spiega - essendo la zona bassa, sia una delle più colpite perché l' acqua si accumula di più, visto che il letto del fiume è basso. Noi siamo stati fortunati perché quando è successo eravamo chiusi in casa. Eravamo appena tornati da una partita a padel".

"Ci siamo fatti la doccia - prosegue - e ci siamo spaventati, abbiamo sentito un boato e ci siamo preparati per evacuare. Per fortuna l'acqua non è mai entrata al primo piano. Abbiamo chiamato il 112 e ci hanno detto chiudetevi in casa, e così abbiamo fatto. Abbiamo incontrato un pompiere che è venuto qui davanti e ci ha detto di stare tranquilli". 

Un altro turista racconta: "Abbiamo i garage alluvionati, due piani totalmente allagati e pieni di fango. Non riusciamo a prendere le nostre auto per andare via da qui". Così Sergio Camani, torinese di 76 anni, ex direttore d'azienda che sta trascorrendo le vacanze a Bardonecchia nella sua seconda casa, in via Papà Giovanni XXIII. "Ieri sera sono passati tutti, anche i vigili del fuoco. Ma qui è tutto allagato adesso, siamo bloccati. Si può uscire solo a piedi. Dall'altra parte del fiume forse è andata peggio. Ho visto dall'altra parte, verso il viale della Vittoria, l'ondata d'acqua e fango ha invaso il commissariato e l'hotel della Betulla. Sono passati tutti, i pompieri e la protezione civile e hanno dragato fino alle 4 di mattino. Per tutta la notte abbiamo sentito rumori". "Se fossimo andati al mare sarebbe andata meglio", conclude la moglie di Camani.

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