Cronaca

Capo Polizia: 'Opera di mediazione per evitare scontri di piazza'

'Giro in tutte le questure per avere polso della situazione e prevenire'

Redazione Ansa

Dal conflitto in Ucraina "ci sono ricadute economiche, difficoltà con i pagamenti, e poi queste difficoltà si tramutano in impegni di piazza per noi. Sarà necessario gestire l'ordine pubblico con il massimo dell'oculatezza. Importante sarà cercare di fare opera di mediazione". Lo ha detto il capo della Polizia, Lamberto Giannini, intervenendo al Salone della Giustizia.

Giannini ha annunciando che sta andando in tutte le questure per avere il polso della situazione: "Bisogna conoscere in maniera preventiva lo stato delle tensioni. E' necessario avere contatti preventivi nelle aziende in difficoltà. La protesta va garantita, ma va trovato il modo migliore per evitare turbative all'ordine pubblico". 

"Abbiamo già vissuto nel pieno della pandemia - ha ricordato Giannini - un impegno straordinario e nuovo per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, per far rispettare normative dettate dall'emergenza sanitaria, mantenendoci vicini al cittadino e non come oppressori. C'è stato tantissimo dissenso, tantissime manifestazioni che noi abbiamo gestito puntando ad evitare fatti gravi e garantendo a tutti il diritto al dissenso.

"Abbiamo visto - ha aggiunto il capo della Polizia - problemi nuovi nella dimensione e capillarità del fenomeno, ogni sabato migliaia di no vax in piazza. Ora, mentre si stava per uscire dall'emergenza pandemia, siamo di fronte ad una crisi determinata dal conflitto ucraino che ci pone altre prospettive. Non mi sento di fare un appello ai leader politici di abbassare la tensione, ma è evidente la delicatezza del momento e l'esigenza di mantenere la situazione il più possibile serena".

Il capo della Polizia ha sottolineato che c'è attenzione alla formazione dei poliziotti nella gestione dell'ordine pubblico, con un'apposita Scuola a Nettuno (Roma). "Il fattore umano - ha osservato Giannini - è il più importante. Ci possono essere situazioni di grave difficoltà e disagio ed il cittadino ha spesso il desiderio ed anche il diritto di manifestare. Il nostro dovere è gestire il dissenso e tutelarlo da possibili infiltrazioni e degenerazioni. Per questo è importantissimo il colloquio e la mediazione, insieme alla prevenzione ed all'informazione perchè spesso sappiamo dell'intenzione di soggetti di innalzare i toni della protesta. Questo è lo sforzo che dobbiamo fare. Ma voglio anche evidenziare che ci sono migliaia di manifestazioni e quelle che causano problemi sono meno dell'1% anche se l'attenzione dei media si concentra solo su questi episodi".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it