Cronaca

Ucraina, secondo giorno di voto referendum di annessione

Il voto fino al 27 settembre per annessione Donetsk, Lugansk e nelle aree occupate di Kherson e Zaporizhzhia. Kiev: "Gruppi armati costringono al voto"

Redazione Ansa

In Ucraina, nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, tutte occupate dai russi, sono state aperte le urne per il secondo giorno delle votazioni per i referendum di adesione alla federazione russa: consultazione non riconosciuta dalla maggioranza della comunità internazionale. Il voto, ricorda l'agenzia Tass su Twitter, continueranno fino al 27 settembre.  Intanto Kiev e l'Occidente hanno definito le votazioni una "farsa". 

La Turchia non ha riconosciuto i risultati di un finto referendum in Crimea nel 2014 e ha la stessa chiara posizione riguardo ai referendum farsa che la Russia sta conducendo nei territori occupati dell'Ucraina: lo ha affermato il portavoce della presidenza turca Ibrahim Kalin, riferisce Ukrinform citando la CNN Türk."Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale, poiché non abbiamo riconosciuto il referendum in Crimea nel 2014 e il suo risultato, e la nostra posizione su tali referendum è chiara. Riconosciamo l'integrità territoriale del popolo e dello stato ucraini. Stiamo con l'Ucraina", ha detto Kalin.

In un'intervista a Politico.eu il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si è detto favorevole "in linea di principio" all'ipotesi che l'Europa apra le sue porte ai russi in fuga, dopo l'annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente russo Vladimir Putin. Michel ha precisato che l'Ue dovrebbe mostrare "un'apertura a coloro che non vogliono essere strumentalizzati dal Cremlino".

"Noi leader del G7 condanniamo fermamente i referendum farsa, che la Russia cerca di usare per creare un pretesto falso, per cambiare lo status della sovranità territoriale ucraina, soggetta all'aggressione in corso dalla Russia". Lo scrivono i membri del G7 in una nota.
"Queste azioni violano chiaramente la carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, e vanno in direzione diametralmente opposta allo stato di diritto fra le nazioni", si legge ancora. "Non riconosceremo mai questi referendum che sembrano essere un passo verso l'annessione russa e non riconosceremo mai una presunta annessione se succedesse". È quello che si legge in una nota dei leader del G7 sui referendum russi in Ucraina. I "referendum farsa" avviati oggi dalla Russia "non hanno effetto legale e legittimità come dimostrato dai metodi frettolosi della loro organizzazione, che non rispetta in alcun modo le norme democratiche, e dalla sfacciata intimidazione della popolazione locale".

"Siamo pronti a imporre nuovi costi economici alla Russia, a individui e enti, dentro e fuori la Russia, che stanno dando supporto politico o economico al tentativo illegale della Russia di cambiare lo status del territorio ucraino". Lo dicono i leader dei G7 in un comunicato sui referendum in corso in Ucraina.

"Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto 'referendum'. I cittadini sono stati minacciati: "coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro". "Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre (date in cui si tiene il referendum di annessione alla Russia)", ha riferito il governatore ucraino in esilio di Lugansk Sergey Gaidai, riportato dal Guardian.

Mosca da parte sua sostiene che i referendum nelle (autoproclamate) Repubbliche popolari di Donetsk (Rpd) e Lugansk (Rpl) e negli altri territori sono conformi alle norme internazionali e alla Carta delle Nazioni Unite. "I residenti della Rpd, della Rpl e degli altri territori liberati hanno questo diritto, un diritto legale. E nella situazione attuale è il diritto alla vita", ha detto la presidente del Consiglio della Federazione russa Valentina Matviyenko

"Per motivi di sicurezza", nei primi quattro giorni di referendum la popolazione delle quattro regioni sarà invitata a votare vicino alle proprie abitazioni, piuttosto che ai seggi elettorali, oppure saranno effettuati dei giri presso le abitazioni dei cittadini, spiega l'agenzia di stampa statale russa Tass.

La Commissione elettorale centrale della regione di Kherson prevede che circa 750mila persone parteciperanno alle votazioni, con mezzo milione di persone registrate come elettori nella regione di Zaporizhzhia. Le schede elettorali per il referendum sono state stampate per 1,5 milioni di elettori della dell'autoproclamata Repubblica del Donetsk (Rpd). Per i residenti della Rpd sono disponibili 450 seggi elettorali nella Repubblica e più di 200 in Russia. La Commissione elettorale centrale della Rpd ha aperto 461 seggi elettorali nella Repubblica e 201 in Russia. Secondo la Regione di Zaporozhzhia, sono stati istituiti 394 seggi elettorali nella regione e altri 102 in Russia. I cittadini della Regione di Kherson possono esprimere il proprio voto in una qualsiasi delle otto commissioni elettorali territoriali o 198 locali, oppure possono farlo in Crimea, a Mosca o in altre città russe.

La comunità internazionale ritiene il voto referendario "illegittimo", e anche la Cina si è espressa contro. Il mondo non riconoscerà né il voto né la probabile dichiarazione di annessione da parte del Cremlino, ma a spaventare sono le possibili ripercussioni sul conflitto in Ucraina.

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