Cronaca

Ridotta in schiavitù dal fratello per 22 anni

Ora è finalmente libera

(archivio)

Redazione Ansa

Un grosso spago legato a un chiodo piantato nella parete che né la pioggia né il caldo torrido sono mai riusciti a scalfire. Una prigione non blindata eppure inespugnabile per Maria (il nome è di fantasia) che ha vissuto in una specie di piccola stalla senza riscaldamento raggiungibile solo da una scala a chiocciola per ventidue lunghi anni. Picchiata dal fratello e dalla cognata, annullata psicologicamente, mai curata da un dottore, senza la possibilità di usare un bagno, mai più amata. L'unica compagnia erano la sua stessa voce e i suoi pensieri.

   Nel 1995 Maria aveva 40 anni, era appena rimasta vedova. Era distrutta dal dolore, e il fratello la convince a trasferirsi a casa sua, nella stanza che era stata dei loro genitori. Nei primi anni sembrava andare tutto bene, Maria stava meglio con il fratello e la cognata, ma le cose erano destinate a cambiare in peggio e per tanto tempo. Maria era diventata un peso per quella coppia, e così è stata sbattuta fuori dalla camera che era diventata il rifugio dei suoi ricordi e costretta a trasferirsi in una stanza ricavata di fianco alla legnaia, priva di riscaldamento.

   Una volta al mese la cognata la portava dalla parrucchiera, ma Maria non è mai riuscita a confidarsi con nessuno nemmeno lì a causa delle minacce e dello sguardo della parente che la sorvegliava a vista promettendole botte se avesse parlato, schiaffi che arrivavano sempre e comunque. Poteva lavarsi solo una volta al mese in un lavatoio di pietra. Non le è mai stato nemmeno concesso di andare sulla tomba del marito, non le è stato concesso nulla di quello che si chiama vita.

   Ma qualcuno, qualche mese fa, ha fatto una soffiata ai carabinieri di Bojano, a Campobasso e così ha salvato la vita a Maria, che oggi ha 67 anni e i capelli bianchi. I militari sono andati a verificare quel racconto così drammatico da non sembrare nemmeno vero, hanno visto le terribili condizioni in cui da così tanto tempo era tenuta e l'hanno portata via. Solo dopo essere stata rassicurata che non le sarebbe successo nulla, la donna finalmente, in maniera molto lucida  nonostante la lunga schiavitù, ha sospirato e ha raccontato tutto quello che aveva subito. Anche i vari tentativi di ribellione, di fuga, di chiedere aiuto, tutti andati a vuoto.

   Lei ha sempre saputo che la vita era vicina, solo oltre quello spago e quel maledetto chiodo che non ha mai ceduto e che è stato aperto dopo 22 anni da mani fidate. Maria è stata curata in una struttura protetta, trattata come un essere umano, ha dormito su un letto, ha avuto un bagno e vestiti puliti, ha mangiato cibo cucinato per lei e non avanzi, ha ricevuto sorrisi e ascolto. Ha ricominciato a vivere, a 67 anni.

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