Cronaca

>ANSA-LA-STORIA/Protesi in 3D salva braccio a 14enne ucraina

Intervento al Meyer per ragazza ferita al gomito da esplosione

OSPEDALE PEDIATRICO MEYER DI FIRENZE

Redazione Ansa

E' arrivata in Italia oltre quattro mesi fa con un braccio gravemente ferito a causa di un'esplosione avvenuta nel suo Paese travolto dalla guerra e dopo numerosi interventi per bloccare un'infezione. Ora la giovanissima paziente, ucraina, ha una protesi personalizzata creata grazie alla stampa 3d e può iniziare il suo percorso di riabilitazione motoria. La protagonista di questa drammatica storia di guerra è una 14enne originaria di Kiev e presa in carico, dopo il ferimento, dall'ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
    La paziente, spiega il Meyer, è stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico che, grazie all'utilizzo della stampa 3d, ha permesso di impiantarle una protesi in titanio personalizzata per sostituire la parte di gomito irrimediabilmente compromessa in seguito all'esplosione di cui è rimasta vittima in Ucraina. L'operazione è stata condotta all'ospedale pediatrico di Firenze da un team di chirurghi guidato dal responsabile dell'ortopedia, Giovanni Beltrami, tra i primi, a livello internazionale, a impiantare su bambini protesi realizzate su misura grazie alle tecnologia della stampa 3d.
    La ragazzina era arrivata nel capoluogo toscano il primo aprile dopo essere stata trattata d'urgenza nel suo Paese. In Italia era giunta con la mamma e il fratellino grazie a un volo gestito dalla Cross di Pistoia e atterrato a Bologna la sera del 31 marzo. La famiglia era stata presa in carico dalla rete di accoglienza del Meyer che ha trovato loro un alloggio in cui soggiornare durante la cura della giovane. "Era dai bombardamenti del Campo di Marte del 1943 che il Meyer non curava feriti di guerra" aveva dichiara Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer, all'epoca dell'arrivo della 14enne.
    "L'esplosione - spiega oggi Beltrami - aveva pesantemente compromesso il tessuto osseo del gomito e i nervi che permettono il movimento delle mani". Non è stato possibile procedere subito con l'intervento chirurgico sul braccio perché i medici sono stati costretti a operare la paziente più volte per un'infezione profonda, e resistente a molti antibiotici, che si era creata all'interno del tessuto osseo. Alla fine, nel corso dell'ultimo intervento, è stato possibile inserirle un blocco spaziatore con delle 'perle locali', capaci di rilasciare l'antibiotico direttamente sull'infezione. Il trattamento multidisciplinare si è rivelato determinante per tenere sotto controllo l'infezione e procedere con l'intervento vero e proprio. La tomografia computerizzata preliminare ha permesso poi di fotografare l'anatomia del gomito sano, per poter ricostruire la parte distrutta in maniera anatomica attraverso l'uso della stampante 3d, capace di realizzare una protesi in titanio uguale all'omero lesionato. All'interno della protesi, inoltre, è stata realizzata una cavità, in cui sono state inserite altre perle con antibiotico che potranno combattere eventuali nuove infezioni. A intervenire sulla paziente è stato anche il team della chirurgia e microchirurgia ricostruttiva della mano di Careggi, che ha eseguito una revisione dei nervi coinvolti dall'esplosione, per restituire alla paziente una piena funzionalità motoria futura.

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