Cronaca

Eni: la procura generale rinuncia all'impugnazione

Definitive le assoluzioni per Descalzi e altri 14 imputati

L'ad di Eni Claudo Descalzi

Redazione Ansa

Il sostituto pg di Milano Celestina Gravina ha rinunciato ai motivi d'appello nel processo di secondo grado sul caso Eni/Shell Nigeria nei confronti, tra gli altri, dell'attuale ad della compagnia petrolifera Claudio Descalzi, del suo predecessore Paolo Scaroni e delle due società.

La rinuncia all'impugnazione che aveva presentato la Procura è stata comunicata in aula dal pg all'apertura di udienza. Ciò comporta la conferma dell'assoluzione di primo
grado per i 15 imputati che diventa definitiva. Si va avanti solo per gli interessi civili, ossia l'eventuale risarcimento alla Repubblica Federale della Nigeria.

La seconda Corte d'Appello di Milano, presieduta da Enrico Manzi, ha preso atto della rinuncia da parte del Pg che ha chiesto anche "la declaratoria di passaggio in giudicato" della sentenza di assoluzione di primo grado di tutti i 15 imputati. Il pg, nel chiudere il suo intervento, ha affermato che "questo processo deve finire perché non ha fondamento" aggiungendo che gli imputati "che per 7 anni sono stati sotto procedimento hanno il diritto di vedere cessare questa situazione che è contra legem rispetto all'economia processuale e alle regole del giusto processo".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it