Cronaca

Il Pride colora otto città, l'arcobaleno torna in piazza

Parate a Bologna, La Spezia, Perugia, Ragusa, Teramo, Albano Laziale, Aversa e Favignana.

Redazione Ansa

Le bandiere arcobaleno tornano a colorare le strade italiane. Questo sabato sono otto le città coinvolte dalle parate per i diritti Lgbt: Bologna, La Spezia, Perugia, Ragusa, Teramo, Albano Laziale, Aversa e Favignana.

A Bologna dopo le polemiche sfilano anche i poliziotti. Tre attiviste di Polis Aperta, l'associazione di persone Lgbt+ facenti parte dei corpi di polizia e delle forze dell'ordine, hanno partecipato al Pride senza striscioni ma con le magliette dell'associazione che, sulla schiena, riportavano la scritta "Diversamente uniformi".

Gli organizzatori avevano detto di non gradire la presenza dell'associazione che raccoglie le forze di polizia. "Partiamo dall'incontro di persona e non sui social - ha detto Michela Pascali, di Polis Aperta - siamo venute in tre portando solo le nostre magliette per non destare malumori, manteniamo un profilo basso e siamo aperti e aperte a un confronto. Tante sono le discriminazioni contro persone Lgbt+ all'interno delle forze dell'ordine, e noi combattiamo questi fenomeni dall'interno", ha aggiunto.

Nel capoluogo emiliano hanno sfilato decine di migliaia di persone al grido di "La rivolta è desiderio", rivendicando il diritto della comunità Lgbt+ e delle minoranze discriminate ad "attraversare e vivere serenamente gli spazi pubblici", ma anche condannando duramente la sentenza della Corte di cassazione Usa che cancella il diritto all'aborto negli Stati Uniti.

Zan: 'Sul ddl siamo disposti a mediare ma non al ribasso'
"Sul ddl Ddl Zan siamo pronti a mediare e a parlare con le altre forze del Parlamento, ma non accettiamo cambiamenti al ribasso". Lo ha detto l'onorevole Alessandro Zan durante il Pride di Bologna. "La legge è stata approvata alla Camera dopo tanta mediazione. Noi non rifiutiamo la mediazione, che è il sale della democrazia, ma non accettiamo cambiamenti al ribasso sulla pelle delle persone", ha spiegato. "Penso ad esempio al fatto di togliere identità di genere, termine che tutela le persone più emarginate è più uccise, persone trans come Cloe Bianco. Questo non possiamo accettarlo". "Una legge antidiscriminatoria - ha concluso - non può diventare discriminatoria".

La vicinanza di Arcygay a Oslo
"Allestiamo le nostre parate con pensieri di dolore e di vicinanza alle persone Lgbt+ di Oslo", ha dettoGabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "L'omotransfobia è un veleno strisciante che intossica i tessuti sociali e che denunciamo da sempre - aggiunge - Oggi la cronaca, come 6 anni fa a Orlando, ci sbatte in faccia l'odio come strategia di terrore, che miete vittime e semina paura. Arcigay si stringe in un abbraccio solidale alla comunità Lgbt+ di Oslo, alle vittime, ai feriti, ai familiari, a quanti e quante erano pronte a portare nelle strade il proprio orgoglio e oggi sono costretti e costrette a vivere nella paura. Oggi i nostri Pride sfileranno anche per loro", conclude.

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