Cronaca

Datamediahub, cosa dicono online gli italiani sulla siccità

La centralità delle discussioni sul tema è relativa al razionamento dell’acqua

Datamediahub

Redazione Ansa

L'assenza di pioggia sta mettendo a dura prova l'Italia. A soffrire è in particolar modo tutto il Nord dove centinaia di comuni hanno già adottato provvedimenti razionando l’acqua. Ma anche nel Centro Italia cresce la preoccupazione. E le previsioni del tempo non lasciano ben sperare almeno per un’altra settimana.

Sul tema ANSA e DataMediaHub hanno sondato quanto gli italiani siano effettivamente allarmati, o meno, al riguardo analizzando le conversazioni online (social + news online + blog e forum) nell’ultima settimana sino alle prime ore di oggi 22 giugno.

Sono poco meno di 40mila le citazioni online relative alla siccità, da parte di oltre 7mila utenti unici, i cui contenuti hanno coinvolto ((like + reaction + commenti e condivisioni) più di 245mila soggetti.

Volume di conversazioni che, in virtù dell’amplificazione mediatica della questione, hanno generato una portata potenziale, la cosiddetta “opportunity to be seen”, di ben 118,9 impression sul tema. Portata potenziale che stimiamo ragionevolmente corrispondere ad una portata effettiva di 5,9 miliardi di visualizzazioni, al lordo delle duplicazioni, sulla questione.

Il contenuto che ha creato maggior coinvolgimento è proprio un articolo di ANSA sulla questione che ha avuto ampia diffusione in particolare su Facebook, ma anche su le altre piattaforme social.

Come mostra la word cloud la centralità delle discussioni sul tema è relativa al razionamento dell’acqua. Ma anche gli effetti sempre più acuti del cambiamento climatico sono oggetto di discussione oltre che naturalmente i provvedimenti attuati dai Presidenti delle regioni più coinvolte.

Sono i giovani, coloro tra 18 e 34 anni a partecipare più di tutti alle conversazioni on line sul tema. Se questo è un dato inficiato inevitabilmente dalla maggior partecipazione generale delle persone di tale età sui social, altrettanto non vi è dubbio che abbiano maggior sensibilità sui danni del cambiamento climatico.

È evidente a tutti che non c’è più tempo da perdere. Siamo ancora in tempo per evitare altri disama dobbiamo agire ora.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it