Cronaca

Improta, hanno capito che noi persone perbene

Una torta in famiglia per festeggiare l'assoluzione

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 10 GIU - E' stata una serata trascorsa in famiglia, in cui l'ansia e la tensione hanno fatto spazio alla "serenità" data dalla consapevolezza che "la Corte d'appello di Perugia ha capito di avere a che fare con persone perbene" quella trascorsa giovedì sera dall'ex dirigente dell'ufficio immigrazione della questura di Roma Maurizio Improta, dopo la piena assoluzione (insieme all'ex capo della squadra mobile romana, Renato Cortese e altri cinque imputati) per la vicenda legata all'espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia Alua.
    "Mi hanno detto che le sentenze vanno rispettate e ho rispettato quella di primo grado. Adesso rispettiamo la sentenza di secondo grado" ha aggiunto.
    Improta, dopo aver lasciato Perugia insieme al suo avvocato Bruno Andò e al figlio Simone, ha raggiunto il resto della famiglia. Insieme hanno festeggiato con un torta. "Una grande soddisfazione - ha detto oggi parlando con l'ANSA - perché i giudici di Perugia hanno studiato gli atti, le testimonianze e si sono attenuti ai fatti. Questo mi restituisce meno ansia, respiro meglio. Ero sereno anche prima ma era una serenità per andare avanti e reggere l'urto della vicenda. È una sensazione piacevole che mi stimola a guardare avanti". (ANSA).
   

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