Il Covid ha creato problemi anche al lavoro degli esorcisti che hanno dovuto trovare nuovi metodi per seguire i loro 'pazienti' ma che hanno dovuto anche assistere ad un peggioramento delle condizioni delle persone che chiedevano di essere liberate da possessioni demoniache. E' quanto è emerso dalla ricerca presentata in apertura del corso sull'esorcismo e sulla preghiera di liberazione che si è aperto all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Si è assistito in questi due anni di pandemia alla nascita della preghiera a distanza "con indicazioni attraverso Whatsapp e Telegram, benedizioni ed esorcismi attraverso Skype e quarantene violate per curare comunque gli individui con i problemi gravi", è stato spiegato dai ricercatori. In tutto questo è stato evidenziato "un peggioramento delle condizioni delle persone afflitte da possessioni, vessazioni, infestazioni" anche perché è stata impossibile tutta l'opera propedeutica che viene svolta dalla Chiesa prima di arrivare all'esorcismo vero e proprio. E' infatti necessario verificare se si tratta di vera e propria possessione demoniaca o di problemi psicologici o psichiatrici che devono essere affrontati in modo diverso.
Con il Covid anche l'esorcismo via Skype
'La pandemia ha peggiorato le condizioni degli afflitti dal demonio'