Politica

8 Marzo: 'Si fermino le armi'

"Per opporsi bisogna pagare un prezzo"

Redazione Ansa

Le prese di posizione contro la guerra hanno "un prezzo" e i cittadini ne devono essere consapevoli. Per fermare l'arbitrio, l'invasione, "il ritorno all'indietro della storia e della civiltà" bisogna essere consapevoli che le scelte che si prenderanno, e per ora si tratta solo di sanzioni, avranno delle ripercussioni sulla quotidianità di ogni singolo cittadino. Sergio Mattarella è preoccupatissimo e personalmente provato per le immagini che arrivano dall'Ucraina ed oggi, un 8 marzo dedicato alle donne ucraine, il capo dello Stato si rivolge al Paese per far capire aspetti dell'invasione ucraina che i più non dicono. Lo fa attraverso un forte richiamo morale: la responsabilità, la difesa dei diritti, le scelte etiche hanno un prezzo anche per chi non si trova nel teatro di guerra, anche per l'Italia e i suoi cittadini.

"Opporsi a questa deriva di scontri e di conflitti comporta dei prezzi; potrebbe provocare dei costi alle economie dei Paesi che vi si oppongono ma questi sarebbero di gran lunga inferiori a quelli che si pagherebbero se quella deriva non venisse fermata adesso". Quasi le stesse parole usate dal presidente Joe Biden che ha avvertito gli americani sul fatto che "difendere la libertà" avrà un costo per i consumatori americani, "soprattutto alla stazione di servizio". La sottolineatura del presidente della Repubblica non può essere ignorata neanche dalla politica, dal governo ai partiti, che in queste ore si confrontano sulla gradazione della risposta a Mosca. Mattarella ovviamente non entra nel merito dei provvedimenti ma è costantemente informato da Palazzo Chigi sugli sviluppi diplomatici e dalle Forze armate su quanto succede nel terreno. Il premier Mario Draghi è infatti impegnato a tutto campo nel cercare di costruire velocemente un'indipendenza energetica per l'Italia. Oltre alla missione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Qatar, oggi il premier ha sentito il presidente della Repubblica dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev. Hanno discusso la situazione sul terreno in Ucraina ma soprattutto l'ulteriore rafforzamento della cooperazione bilaterale nel settore energetico. Intanto la Commissione congiunta Esteri e Difesa ha dato il via libera a un emendamento del M5S che prevede misure di sostegno alle imprese italiane operanti in Ucraina, nella Federazione russa e in Bielorussia, danneggiate dall'invasione russa. Non ci sono comunque ambiguità nella posizione del Quirinale: "La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi a un più forte impegno per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali", ha ribadito in diretta televisiva. Ma non basta. Il presidente sembra leggere nel Paese e nella politica sacche di egoismo e lontananza e aggiunge: "L'indifferenza di fronte all'arbitrio e alla sopraffazione è il peggiore dei mali. In gioco non c'è solo la libertà di un popolo ma la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell'Europa e dell'intero genere umano".

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