Cronaca

'Casa dolce casa'? Il lavoro domestico ai tempi dello smart working

Il convegno della Società italiana delle storiche alla casa internazionale delle donne a Roma

Foto d'archivio

Redazione Ansa

Per chiunque lavori da remoto la “neodomesticizzazione” legata allo smart working in pandemia pare implicare alcuni vantaggi e molti rischi: la casa resta un ambito precluso agli ispettorati del lavoro, le postazioni sfuggono in gran parte alle norme che mirano agarantire la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro, la libertà di organizzare i propri tempi si traduce facilmente in lavoro senza orari, l’isolamento può rendere chi è dipendente più debole nella contrattazione con la parte datoriale; molti costi–elettricità, telefono, riscaldamento, pulizia, usura della strumentazione e dall’ambiente domestico –ricadono su lavoratori e lavoratrici. E' uno dei punti sui quali si sofferma la Società italiana delle storiche in un convegno, dal titolo 'Casa dolce casa?' alla Casa internazionale delle donne a Roma. 

Molti gli spunti di riflessione per un ragionamento che vuole passare in rassegna tutti gli ambiti toccati da questo tema: non solo la prospettiva storica ma anche l'impatto sull'economia e su tutti gli ambiti della vita familiare.

D’altra parte, anche il risparmio di tempo negli spostamenti, il minor inquinamento che ne deriva, il minor affollamento dei centri urbani etc., se da un lato sono certamente aspetti positivi, dall’altro hanno comunque un profondo impatto sugli attuali assetti socio-economici, con conseguenze negative per molti esercizi commerciali e servizi legati al lavoro “in presenza”.

Senza dubbio - si sottolinea nella presentazione - stiamo assistendo a trasformazioni che difficilmente saranno completamente reversibili, anche se lentamente, grazie alla campagna vaccinale, molte attività tornano in presenza. Verosimilmente, tali trasformazioni avranno effetti di lungo periodo sull’intera dimensione del quotidiano, sull’organizzazione della vita familiare e relazionale, nonché sul lavoro, i trasporti, l’architettura e l’urbanistica, la sostenibilità etc. Le modalità di lavoro misto, in presenza a distanza, verosimilmente saranno eredità di lungo periodo della pandemia. Se da un lato paiono essere la quadratura del cerchio, dall’altropossono comportare, almeno in certi casi, un aumento della difficoltà organizzativa.

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