Cronaca

Proteste no pass a Milano, 11 denunce e 115 identificati

Non rispettato percorso e attacchi a giornalisti

Redazione Ansa

Sono 11 le persone denunciate dalla Polizia per il corteo no Green pass, il sedicesimo, di ieri pomeriggio a Milano e 115 sono quelle identificate in vista dell'apertura di un'indagine della Procura. Le accuse a vario titolo sono manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria e vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate. La manifestazione, che non ha seguito il percorso indicato dal Questore Giuseppe Petronzi, ha visto insulti e spintoni i giornalisti e gli operatori. 

A Trieste, invece, è di 18 persone denunciate e di altre 6 nei cui confronti sono stati emessi fogli di via obbligatori il bilancio fino a questo momento dei provvedimenti adottati dalla Questura per la manifestazione No Green pass di ieri e gli scontri che si sono verificati. Lo rende noto la stessa Questura.

Non si deve mai abbassare la guardia di fronte al "rischio che sparute minoranze di estremisti possano turbare il pacifico svolgimento delle varie forme di protesta, con l'unico obiettivo di creare disordini". Così la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese che, intervistata da Il Messaggero, parla di "insidie serie". Sui rave party illegali, la ministra punta il dito contro le leggi in vigore che considera più deboli di quelle di altri Paesi europei. Ecco perché, dice, serve "un intervento normativo per rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto". Il ministero dell'Interno, annuncia Lamorgese, sta lavorando "ad un'ipotesi di fattispecie criminosa che consenta di disporre la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari per l'organizzazione dell'intrattenimento e che preveda l'obbligo del ripristino dei luoghi". Su queste ipotesi, aggiunge, "ci sarà un confronto con il ministero della Giustizia". La ministra ricorda che i raduni illegali non sono una novità del nostro Paese. "Solo nel 2018 - riporta - ci sono stati almeno una cinquantina di raduni clandestini". Di fronte, poi, ai casi di movida violenta, "l'alta concentrazione di pub e di ristoranti in alcune aree urbane - ammette la ministra - non facilita certo le attività di controllo". E ricorda gli sforzi fatti dalle prefetture. Sui cortei dei no-pass, la titolare del Viminale afferma che "bisogna coniugare il diritto di manifestare con la tutela della salute pubblica, preservando al contempo i legittimi interessi degli esercizi commerciali in difficoltà". In ultimo, di fronte ai continui attacchi personali di Lega e Fratelli d'Italia, la ministra afferma di ascoltare "sempre chi avanza proposte concrete e dà consigli costruttivi". Ma problemi come l'immigrazione irregolare, "non si risolvono certo con dichiarazioni propagandistiche", è la sua stoccata.

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