Cronaca

Bruzzone consulente dei nonni di Eitan: "La zia impedisce le visite"

Psicologa nominata dai Peleg: "Deve frequentare entrambi i rami della famiglia"

Eitan

Redazione Ansa

Roberta Bruzzone, la psicologa forense e criminologa, è stata nominata come consulente dai nonni di Eitan, il bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e al centro di una contesa tra i due rami familiari. Bruzzone, indicata come consulente dai Peleg, assistiti in Italia dai legali Sara Carsaniga e Paolo Sevesi, ha spiegato all'ANSA che Aya, la zia paterna e tutrice del piccolo, "sta ancora oggi impedendo le visite dei nonni materni con Eitan", mentre "in questo momento di incertezza, fintanto almeno che un tribunale non prenderà decisioni sull'affido, è fondamentale che Eitan possa frequentare entrambi i rami familiari".

"L'allargamento all'intero nucleo familiare - ha chiarito Roberta Bruzzone - costituisce un importante e prezioso aumento delle risorse disponibili per il minore in un momento di gravissima criticità e deve essere garantito per scongiurare il rischio che il nucleo identitario si disorganizzi arrivando a generare disordini di natura personologica".
    Ieri i legali israeliani del nonno Shmuel Peleg hanno presentato ricorso alla Corte distrettuale di Tel Aviv contro la sentenza del Tribunale della Famiglia che la settimana scorsa ha accolto, sulla base della Convenzione dell'Aja sulla sottrazione dei minori, le ragioni della zia Aya Biran, tutrice legale per decisione del Tribunale di Torino confermata da quello di Pavia.
    Nei giorni scorsi, però, a più riprese la famiglia Peleg ha lamentato il fatto che la zia, dopo il verdetto, non ha più rispettato l'intesa temporanea tra le famiglie raggiunta nelle scorse settimane e che prevedeva una permanenza alterna del bambino di tre giorni tra Aya e il nonno. La zia, in pratica, avrebbe dovuto riportare il piccolo al nonno e invece non lo ha più fatto.
    I legali italiani della zia, gli avvocati Grazia Cesaro e Cristina Pagni, hanno spiegato, sempre nei nei giorni scorsi, che il Tribunale israeliano "su istanza della tutrice" ha "accolto le sue preoccupazioni ordinando che venga negoziato un nuovo accordo che preveda la sorveglianza di terza parte per le visite di Eitan alla famiglia Peleg".
    Nel frattempo, il bimbo resta per ora in Israele in attesa che arrivi una decisione sul ricorso presentato dal nonno, che è indagato a Pavia per sequestro di persona, assieme alla nonna Esther Cohen e ad un autista, per aver portato il piccolo a Tel Aviv con un volo privato dalla Svizzera. Infine, davanti al Tribunale per i minorenni di Milano è in corso un procedimento dopo il reclamo presentato dai nonni contro la nomina di Aya come tutrice. 
   

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