Cronaca

Derivati: Procura C. Conti, contestazioni a 66, anche Pisapia

Su contratti 'diseconomici' della Città metropolitana di Milano

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 20 LUG - Sono 64 gli ex amministratori e dirigenti della Città metropolitana di Milano, incluso l'ex sindaco Giuliano Pisapia ma anche consiglieri e assessori della giunte Colli e Penati, e due gli intermediari finanziari (Bank of America e Dexa Prediop spa) a cui la Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha notificato un invito a dedurre sulla conclusione e gestione di alcuni contratti derivati ("swap") manifestamente diseconomici per l'ente.
    Una situazione che, secondo la Procura della Corte, ha creato un danno erariale "allo stato attuale" superiore ai 70 milioni di euro. La contestazione preliminare di responsabilità risarcitoria amministrativo - contabile è stata fatta dopo una consulenza dei funzionari del Nucleo di Supporto all'Autorità Giudiziaria della Banca d'Italia e una attività istruttoria a cui ha collaborato il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.
    In una nota, la Procura della Corte dei Conti parla di "un doloso occultamento delle reali condizioni finanziarie sottese alle operazioni in derivati".
    Pisapia è chiamato in causa non per l'istruttoria e la stipula degli swap (che risalgono a ben prima) ma perché "disattendendo sia il parere fornito dall'Avvocatura che dai legali incaricati" ha deciso di "ignorare il claim notificatigli sia da Merrill Lynch che da Dexia" e quindi di non costituirsi nel giudizio poi azionato e vinto da Dexia dinanzi alla Corte ingleseò In questo modo avrebbe causato così all'ente un "grave pregiudizio in termine di costi processuali che di preclusione per la successiva azione di annullamento" dello strumento finanziario.
    L'invito al contraddittorio, spiega il comunicato, servirà alla Procura per calibrare le responsabilità di ciascuno nel causare il danno e quindi la correttezza "del riparto soggettivo degli importi oggetto di indagine". (ANSA).
   

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