Cronaca

Mottarone: Garante Privacy, no spettacolarizzazione dolore

Autorità a utenti social, 'non si usi video per un like in più'

Redazione Ansa

Stop all'ulteriore diffusione del video che racconta gli ultimi istanti della tragedia del Mottarone e a forme di spettacolarizzazione dell'evento, "che possono solo acuire il dolore dei familiari delle vittime e di quanti erano loro legati". E' l'invito rivolto dal Garante privacy ai media e agli utenti dei social network.

L'Autorità richiama i media "al rispetto del principio di essenzialità dell'informazione" e "alla salvaguardia della dignità delle persone" e lancia un appello agli utenti social "affinché il dolore non diventi strumento per un like in più".

"In riferimento alla diffusione dei video che raccontano gli ultimi istanti della tragedia della funivia del Mottarone, il Garante per la protezione dei dati personali - sottolinea l'Autorità in una nota - invita i media e gli utenti dei social network ad astenersi dall'ulteriore diffusione delle immagini e da forme di spettacolarizzazione dell'evento, che possono solo acuire il dolore dei familiari delle vittime e di quanti erano loro legati. I video, il cui contenuto peraltro non era ancora stato portato a conoscenza degli stessi familiari, poco aggiungono, per quanto riguarda l'informazione dell'opinione pubblica, alla ricostruzione della dinamica del terribile incidente, già ampiamente trattata dai media". Il Garante "richiama pertanto gli stessi media al rispetto del principio di essenzialità dell'informazione, fissato dalle Regole deontologiche in materia di attività giornalistica, e alla salvaguardia della dignità delle persone. L'Autorità lancia un particolare appello a quanti in queste ore stanno postando e condividendo i video sui social network affinché il dolore non diventi strumento per un like in più".

Le difese delle tre persone finite sotto inchiesta per la tragedia del Mottarone "respingono con forza" l'"accusa certamente diffamatoria se non calunniosa" con cui la Procura della Repubblica di Verbania, nella nota inviata ieri alla stampa della pubblicazione del video dell'incidente agli atti dell'inchiesta "attribuisce neppure velatamente la divulgazione di quelle immagini agli indagati e, per essi, ai loro difensori". Lo si legge in un comunicato firmato dai tre avvocati che comunque condividono lo "sdegno dovuto all'illegittima circolazione del video" del procuratore Olimpia Bossi.

I difensori dei tre indagati per la tragedia del Mottarone "sono gli ultimi ad avere interesse alla diffusione" del video pubblicato ieri da alcune testate e agli atti dell'indagine "che, nella sua drammaticità, è sicuramente rappresentativo dell'ipotesi accusatoria". Lo si legge in una nota firmata da Marcello Perillo, Andrea Da Prato e da Paquale Patanno, che in replica al comunicato stampa del Procuratore di Verbania Olimpia Bossi "invitano a ristabilire un clima di serenità dialettica evitando apodittiche e maliziose allusioni come ad esempio quella relativa alla sostituzione del gip" Donatella Banci Buonamici.

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