Cronaca

Primo Levi, 34 anni l'addio. Sopravvissuto ad Auschwitz. Testimone dell'Olocausto

Intellettuale e scrittore. Il suo libro più famoso 'Se questo è un uomo'

Un'immagine d'archivio del 1985 di Primo Levi, ritratto nel suo studio

Redazione Ansa

L'11 aprile 1987 Primo Levi si lasciò cadere nella tromba delle scale del suo palazzo, nel centro di Torino.  Sopravvissuto ad Auschwitz. Testimone dell'Olocausto. Intellettuale e scrittore. Il suo libro più famoso 'Se questo è un uomo'

Dagli archivi dell'ANSA/1

La notizia del suicidio di Primo Levi, era l'11 aprile del 1987

ZCZC299/0B
B CRO S0B S04 R12 R16 S23 R24 QBXB
SI UCCIDE SCRITTORE PRIMO LEVI
(ANSA) - TORINO, 11 APR - LO SCRITTORE PRIMO LEVI SI E'
UCCISO QUESTA MATTINA LANCIANDOSI NELLA 'TROMBA' DELLE SCALE,
DAL TERZO PIANO, IN CORSO RE UMBERTO 75, DOVE ABITAVA. LEVI E'
MORTO SUL COLPO. (SEGUE).
PAU/FCL
11-APR-87 11:46 NNNN
ZCZC328/0B
U CRO S0B R12 QBXB
SI UCCIDE SCRITTORE PRIMO LEVI (2)
(ANSA) - TORINO, 11 APR - PRIMO LEVI, CHE AVEVA 72 ANNI,
ABITAVA AL TERZO PIANO DI UN VECCHIO, ELEGANTE STABILE NEL
QUARTIERE SIGNORILE DELLA CROCETTA, INSIEME CON LA MOGLIE
LUCIA E LA VECCHIA MAMMA NOVANTADUENNE, PARALIZZATA (IN CASA
STAMANE C' ERA L' INFERMIERA ADDETTA ALL' ASSISTENZA DELL'
ANZIANA SIGNORA). IN UN APPARTAMENTO ADIACENTE ABITA UN FIGLIO
DI LEVI, RENZO (LA SECONDA FIGLIA, LISETTA, RISIEDE PURE A
TORINO, MA ALTROVE).
POCHI MINUTI PRIMA DI UCCIDERSI, PRIMO LEVI AVEVA RICEVUTO
LA VISITA DELLA CUSTODE DELLO STABILE, JOLANDA GASPERI, CHE -
COME SEMPRE - ERA SALITA A CONSEGNARGLI LA POSTA. LO SCRITTORE
L' AVEVA ACCOLTA NORMALMENTE, SENZA CHE FOSSE POSSIBILE
RILEVARE ALCUN SEGNO ANOMALO NEL SUO COMPOORTAMENTO.
LA GASPERI ERA DA POCO RIENTRATA NELLA SUA GUARDIOLA QUANDO
HA PERCEPITO UN TONFO, SI E' VOLTATA ED HA VISTO IL CORPO
SFRACELLATO DELLO SCRITTORE ACCASCIATO SUL PAVIMENTO, ACCANTO
AL CANCELLO DELL' ASCENSORE. SUBITO DOPO E' SOPRAGGIUNTA LA
MOGLIE DI LEVI, CHE ERA USCITA IN PRECEDENZA PER FARE LA SPESA
E CHE, TORNATA A CASA, SI E' TROVATA DI FRONTE AL CADAVERE DEL
MARITO.
I PRIMI SOCCORRITORI HANNO SUBITO CONSTATATO CHE PER PRIMO
LEVI NON C' ERA PIU' NIENTE DA FARE: ERA MORTO SUL COLPO.
(SEGUE).
PAU-ST/FCL
11-APR-87 12:41 NNNN
ZCZC342/0B
U CRO S0B QBXB
SI UCCIDE SCRITTORE PRIMO LEVI (3)
(ANSA) - TORINO, 11 APR - TRA I PRIMI SOCCORRITORI DI LEVI C'
ERA ANCHE UN SUO EX COMPAGNO DI SCUOLA, DEL LICEO ''D' AZEGLIO''
, IL DOTTOR FRANCESCO QUAGLIA, DI 72 ANNI, ODONTOIATRA, CHE HA
LO STUDIO NELLO STESSO STABILE. LUCIA LEVI, APPENA HA VISTO IL
CADAVERE DEL MARITO, GLI SI E' BUTTATA AL COLLO. ''E' STATA
UNA SCENA STRAZIANTE - HA RACCONTATO QUAGLIA - LUCIA MI HA
ABBRACCIATO IN LACRIME E MI HA DETTO 'ERA MOLTO STANCO,
DEMORALIZZATO'''.
ANCHE LA PORTINAIA HA CONFERMATO AGLI AGENTI DELLA 'VOLANTE'
QUESTE PAROLE. ''PERO' - HA DETTO LA DONNA - IL DOTTOR LEVI NON
AVEVA MAI FATTO TRASPARIRE QUESTA SUA TRISTEZZA. ERA GENTILE
COME SEMPRE, ANCHE QUESTA MATTINA, QUANDO GLI HO CONSEGNATO LA
POSTA: DEI DEPLIANTS PUBBLICITARI, UN LIBRO, UNA RIVISTA''.
SECONDO QUANTO E' STATO ACCERTATO DALLA POLIZIA, POCHI ISTANTI
DOPO, QUANDO LA GASPERI E' TORNATA AL PIENO TERRENO, LEVI SI E'
LANCIATO NEL VUOTO.
PRIMO LEVI - STANDO AL RACCONTO DI FRANCESCO QUAGLIA ''ERA
MOLTO PREOCCUPATO PER LE CONDIZIONI DELLA MADRE, COLPITA DA UN
ICTUS DA CIRCA UN ANNO''. DI RECENTE LO SCRITTORE ERA STATO
SOTTOPOSTO AD UN INTERVENTO ALLA PROSTATA. ''VENTI GIORNI FA -
HA AGGIUNTO IL DOTTOR QUAGLIA - ERA TORNATO A CASA MA DICEVA DI
NON SENTIRSI BENE''. (SEGUE).
PAU/FCL
11-APR-87 13:53 NNNN
ZCZC345/0B
U CRO S0B R12 QBXB
SI UCCIDE SCRITTORE PRIMO LEVI (4)
(ANSA) - TORINO, 11 APR - APPENA SI E' DIFFUSA LA NOTIZIA
DELLA MORTE DELLO SCRITTORE, LA CASA DI CORSO RE UMBERTO (DOVE
LEVI ERA NATO) E' STATA META DI UN PELLEGRINAGGIO DI AMICI,
CONOSCENTI, SEMPLICI ESTIMATORI. IN GIORNATA, A TORINO, E'
PREVISTO L' ARRIVO DELLA SORELLA DI LEVI, ANNAMARIA, CHE ABITA A
ROMA.
LA SALMA DI LEVI E' STATA TRASPORTATA ALL' ISTITUTO DI
MEDICINA LEGALE PER ESSERE SOTTOPOSTA AD AUTOPSIA. (ANSA).
PAU/FCL
11-APR-87 14:04 NNNN

Dagli archivi dell'ANSA/2

L'articolo a distanza dei 20 anni dalla morte di Levi

 

LEVI: 20 ANNI FA SUICIDIO DELLO SCRITTORE DELLA SHOAH /ANSA
(di Maurizio Giammusso)
(ANSA) - ROMA, 3 APR - Sono venti anni che Primo Levi non
c'e' piu'; venti anni da quell'11 aprile 1987, quando si lascio'
cadere nella tromba delle scale del suo palazzo, nel centro di
Torino. Un suicidio, a 68 anni, che addoloro' i lettori dei suoi
libri, sparsi in tutti i paesi del mondo; ma non sorprese chi lo
conosceva. L'ombra della morte, la sofferenza per quel che aveva
visto e patito nel lager, l'impegno a testimoniare quel male
assoluto che era stata la violenza nazista contro gli ebrei lo
avevano accompagnato tutta la vita. E ne avevano fatto uno dei
piu' letti e dei piu' grandi scrittori della sua epoca.
Ancora oggi, per conoscere la tragedia della Shoah si deve
leggere Se questo e' un uomo, scritto fra il 1945 e il 1947;
ancora oggi per intendere lo smarrimento dei sopravvissuti e la
lunga marcia (quasi sempre a piedi!) per tornare a casa
dall'estremo lembo d'Europa incenerito dalla guerra, bisogna
leggere La Tregua (1963).
Levi era nato il 31 luglio del 1919 a Torino, da genitori di
religione ebraica. Riusci' a laurearsi in chimica a pieni voti,
nonostante le leggi razziali entrate in vigore nel '38. Ma sul
diploma di laurea figurava la precisazione: 'di razza ebraica'.
Comincia cosi' la sua carriera di chimico, a Milano, fino
all'occupazione tedesca. Il 13 dicembre del '43 viene catturato
e trasferito al campo di raccolta di Fossoli. Qui comincia la
sua odissea. E' il 22 febbraio del '44. Scrivera' in Se questo
e' un uomo: ''Avevamo appreso con sollievo la nostra
destinazione, Auschwitz: un nome privo di significato, allora e
per noi''. ''In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi
fummo radunati in gruppo. Quello che accadde degli altri, delle
donne, dei bambini, dei vecchi, noi non potemmo stabilire allora
né dopo: la notte li inghiotti', puramente e semplicemente''.
Nel campo di sterminio, i prigionieri rasati, tosati,
disinfettati e vestiti con pantaloni e giacche a righe sono al
servizio di una fabbrica di gomma. Ancora non sanno cosa li
aspetta, ne' l'esatto significato del numero con il quale
vengono marchiati come bestie. Devono lavorare, mangiare,
dormire, obbedire e morire.
Primo Levi e' tra i pochissimi a far ritorno, dopo un lungo
girovagare nei Paesi dell'est. Quale testimone di tanto orrore
sente il dovere di raccontare, affinche' tutti sappiano e si
domandino un perché, aiutando cosi' anche i sopravvissuti a
elaborare il loro dolore. La scrittura nella sua vita andra' da
questo punto in poi di pari passo al suo lavoro di chimico e ai
suoi interessi scientifici.
Nel '47 Se questo e' un uomo viene pubblicato da De Silva,
con esiti modesti. Ma nel 1956, quando Einaudi (che prima lo
aveva rifiutato) lo ristampa, diventa un bestseller mondiale e
il libro simbolo di un'epoca tragica. Successivamente scrive
La Tregua, che vince la prima edizione del Campiello. Poi
raccoglie i suoi racconti in Storie naturali (1967) e Vizio di
forma (1971); quindi con La chiave a stella vince il Premio
Strega. Seguono altri libri, fino al romanzo Se non ora quando?
che vince il Viareggio e il Campiello. Nel frattempo Levi lavora
anche come traduttore. Nellþottobre del '84 pubblica 'Ad ora
incerta' e a dicembre 'Dialogo' in cui riporta una conversazione
con il fisico Tullio Regge. Nel novembre dello stesso anno esce
lþedizione americana del Sistema periodico e nel gennaio del '85
la raccolta di scritti L'altrui mestiere. Nel 1986 pubblica I
sommersi e i salvati. Ne' la creativita' intellettuale, ne' i
tanti riconoscimenti e nemmeno quel suo modo speciale di
guardare con umorismo anche le situazioni piu' serie lo
trattennero da quel volo finale.
(ANSA).
GIA
03-APR-07 13:29 NNNN

 

 

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