Cronaca

Covid, Ecdc: 'La chiusura delle scuole deve essere l'ultima risorsa'

'Il ritorno nelle aule non ha contribuito alla seconda ondata nell'Ue'. De Luca: 'Riaprire il 7? No, prima verifichiamo i dati'

Foto d'archivio

Redazione Ansa

La chiusura delle scuole, come misura per limitare i contagi da SarsCov2, deve essere usata come ultima risorsa e per un tempo limitato, dato che l'impatto negativo a livello di salute fisica, mentale ed educativa, oltre che economica, supera i benefici. A dirlo è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in un rapporto pubblicato sul suo sito, che però non considera l'impatto della variante inglese, su cui non si hanno ancora dati disponibili.

Il ritorno nelle aule scolastiche a metà agosto in diversi paesi è coinciso con un generale rilassamento delle altre misure restrittivi in molti paesi, e non appare quindi essere stato un motore di contagio nella seconda ondata di casi osservata in molti stati europei ad ottobre.

Ma c'è chi in Italia, ha qualche dubbio: "Sento che si parla della riapertura dell'anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire. Come si fa a dire 'si apre' senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione? In Campania non apriamo tutto il 7", ha affermato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.  "Si devono valutare i dati - ha aggiunto - e l'idea di mandare a scuola il 50% degli studenti è un'idea che la Campania non condivide, valutiamo un passo alla volta il rientro, ma certamente non mandiamo in blocco il 50% a scuola".

   

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