Cronaca

La Cassazione condanna Verdini a sei anni e mezzo, l'ex senatore si è costituito nel carcere di Rebibbia

Nell'ambito del processo per il crac del Credito Fiorentino. Pg: 'chiesto di annullare solo 9 su 32 fatti bancarotta'

Redazione Ansa

L'ex parlamentare Denis Verdini si è costituito nel carcere di Rebibbia a Roma. L'ex senatore è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione dalla Cassazione nell'ambito del processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino. Estinta per prescrizione la parte della condanna pari a quattro mesi per la truffa sui fondi dell'editoria. Verdini in appello era stato condannato a 6 anni e dieci mesi. 

In particolare, Verdini - ex coordinatore nazionale di Forza Italia e poi dei moderati di Ala - era stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione dalla Corte di Appello di Firenze il tre luglio del 2018. In primo grado gli erano stati inflitti nove anni, poi ridotti per alcune prescrizioni legate ai reati di truffa sui fondi pubblici dell'editoria.

Ieri il Pg della Suprema Corte Pasquale Fimiani aveva chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado in quanto aveva ritenuto accertati alcuni fatti di bancarotta mentre su "numerosi altri episodi" riteneva necessario un ulteriore approfondimento. Secondo il Pg, inoltre, erano prescritti alcuni capi di imputazione relativi ai fondi sull'editoria. Evidentemente il collegio della Quinta sezione penale presieduto da Paolo Antonio Bruno ha ritenuto che ci fossero gli elementi per confermare quasi interamente il verdetto d'appello.

"L'onorevole Denis Verdini non attenderà alcun provvedimento, affronterà la situazione". E' quanto riferisce il suo difensore, l'avvocato Franco Coppi. "Gli ho comunicato l'esito della sentenza - prosegue il penalista -, e non possiamo nascondere l'amarezza per la decisione che arriva dopo che il pg aveva chiesto un nuovo processo".

 La richiesta di annullamento con rinvio formulata dalla procura generale della Cassazione nel processo a Denis Verdini e ad altri imputati "ha riguardato solo nove dei trentadue fatti di bancarotta per distrazione contestati" agli imputati . Lo precisa la stessa procura generale in una nota in cui sottolinea anche che "la richiesta è stata di rigetto sia per quanto riguarda gli altri ventitré fatti di distrazione, sia per gli altri reati contestati a Verdini".

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