Cronaca

"Il virus è un trucco", in 200 manifestano in centro Roma

Gruppo 'Marcia su Roma' a Piazza Venezia. Denunciati in 70

'Marcia su Roma'

Redazione Ansa

Manifestazione non preavvisata al centro di Roma. Circa 200 persone hanno raggiunto piazza Venezia con l'intenzione di andare a Montecitorio. Sul posto le forze dell'ordine. La manifestazione organizzata da un gruppo "Marcia su Roma" nato sui social. Protesta turbolenta, il bilancio di denunciati e identificati è a quota 70 e sono anche al vaglio le sanzioni legate al Covid: al netto delle mascherine mancanti, in strada si sentivano accenti da tutte le Regioni, in spregio al divieto di mobilità. Nella Capitale la manifestazione s'è tinta di nero: circa 200 persone in Piazza Venezia - in testa il gruppo 'Marcia su Roma', ma anche esponenti di Casapound - hanno tentato di raggiungere Montecitorio ma sono stati bloccati dagli scudi della polizia in assetto antisommossa, non senza qualche attimo di tensione. Poi nel tentativo di aggirare il cordone di scudi sono arrivati, sfilacciandosi di corsa in un improvvisato corteo, fin quasi al Vaticano per poi essere imbottigliati, identificati e dispersi. Un gruppo però ha deciso di rimanere a oltranza a Piazza Venezia ("occupiamola, montiamo le tende") lì dove in alta mattinata era iniziata la protesta e dove nel pomeriggio qualcuno ha anche provato a spingere via un blindato che sbarrava la strada.

Teste rasate, tricolori, magliette nostalgiche, qualche 'gilet': "C'è gente che non prende lo stipendio da tre mesi, abbiamo fame - hanno detto - Siamo persone perbene, tutti italiani. Siamo disperati". Per chi guida la protesta però la crisi risponde a un piano preciso del governo: "Il virus è un cavallo di Troia, non esiste - spiega uno di loro - Ci stanno facendo fallire. Non so quale sia il loro disegno, vogliono rifare le regole sociali, venderci alla Cina.‎ Vogliono confinarci e schedarci tutti". E anche in questo caso l'ala sinistra della politica s'è rivoltata: per Laura Boldrini (Pd) "non indossare mascherine e non rispettare le distanze di sicurezza come fanno Pappalardo a Milano e Casapound a Roma è uno sfregio verso le vittime". "La tolleranza del Viminale per questi figuri - ha aggiunto il leader di Rifondazione Maurizio Acerbo - è gravissima e inquietante. Le folli tesi che sostengono fanno parte del repertorio di Trump, Bannon e Bolsonaro".

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