Cronaca

Coronavirus: ancora in calo le intensive, in diminuzione le vittime

Sono i nuovi dati forniti dalla Protezione civile

Redazione Ansa

Prosegue il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.733, 79 in meno rispetto a ieri. Di questi, 947 sono in Lombardia, 24 in meno rispetto a ieri. Dei 107.771 malati complessivi, 25.007 sono ricoverati con sintomi, 779 in meno rispetto a ieri, e 80.031 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

Sono 23.227 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 482. Ieri l'aumento era stato di 575.

Sono 44.927 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 2.200 più di ieri. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 2.563.

Sono complessivamente 107.771 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 809 rispetto a ieri, quando l'aumento era stato di 355 (il più basso dal 2 marzo). Il dato è stato fornito dalla Protezione civile.

L'incremento dei malati di coronavirus rispetto a ieri si concentra quasi esclusivamente in Lombardia: su 809 in più in tutta Italia ben 761 vengono registrati nella regione più colpita dalla pandemia, oltre il 94%. E' l'aumento più rilevante in Lombardia dal 12 aprile scorso, quando i nuovi malati erano risultati 1.007 in più.

Intanto dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri arriva un allarme: 'La ripresa non sarà lunga se non sarà in sicurezza'. Il commissario sottolinea, tra l'altro un dato choc: "Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più. Un riferimento numerico clamoroso. Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta". "Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire - ha evidenziato Arcuri - che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica. Senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti, Alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità".

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