Cronaca

Bergamo, 70 feretri sui mezzi militari

Trasferimento dal cimitero in altre regioni d'Italia

Redazione Ansa

Sono una settantina i feretri che questa mattina sono stati caricati sui camion dell'esercito per essere trasferiti dal cimitero di Bergamo in altre zone del Nord, in particolare in Emilia Romagna per la cremazione. Anche oggi Bergamo assisterà dunque a un nuovo, drammatico corteo dei mezzi, come quello della sera del 18 marzo scorso, con le bare dei propri cari per i quali non è nemmeno stato possibile organizzare un funerale, perché le regole per contrastare la diffusione del coronavirus li vietano. I feretri saranno distribuiti tra la Certosa di Ferrara e il cimitero di Copparo.

Bergamo, il convoglio militare che trasporta le bare verso l'autostrada

"Tutti avranno il funerale". Lo dice monsignor Beschi, vescovo di Bergamo sul Corriere della sera chiedendo a "figli e medici" di benedire "i morenti". "Chiedo la grazia di essere perseverante - osserva - è una virtù necessaria: per essere vicino ai malati, e per reggere le disposizioni avviate un mese fa, che limitano la vita delle nostre parrocchie, e che i sacerdoti hanno accolto, pur con grande sofferenza". "Il nostro impegno è far di tutto per i malati, cercare ogni soluzione possibile per non abbandonarli. Ho invitato i familiari a benedire i propri genitori e i propri nonni morenti, nelle case - rileva - un battezzato può benedire. Un tempo era il padre a benedire i figli al momento dell'addio. Ora possono farlo i figli e, nelle terapie intensive, anche i medici e gli infermieri; non vi imponiamo nulla, ma se intuite che una persona ha questa sensibilità, voi stessi fatevi portatori di un segno, di una benedizione, di una piccola preghiera". "Non possiamo sottrarci al vissuto doloroso di coloro che vedono i propri cari sparire nel nulla - dice - conosco molte persone, anche nostri sacerdoti, che hanno perso il papà o la mamma senza poterli salutare. Venerdì prossimo sarò nel centro del cimitero monumentale di Bergamo, e farò una preghiera di suffragio per i defunti che i cari non hanno più visto". E i funerali si faranno: "Penso a una celebrazione per tutti i defunti della nostra diocesi. A una celebrazione in ogni parrocchia per tutti i defunti della comunità. Poi ogni famiglia si accorderà con il parroco per una celebrazione per il proprio caro".

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