Cronaca

Voto in Emilia Romagna, scoppia il caso Jolanda di Savoia

Esposto del sindaco per presunte pressioni da parte di Bonaccini. Il governatore: 'Surreale'

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Redazione Ansa

Ultimo giorno di campagna elettorale in Emilia-Romagna e Calabria dove domenica si vota per le regionali. E si alza la temperatura dello scontro, con Stefano Bonaccini che interviene, definendolo 'surreale', sul caso di Jolanda di Savoia, comune del Ferrarese il cui sindaco, Paolo Pezzolato, ha fatto un esposto, denunciando che dopo la decisione della vicesindaca di appoggiare la leghista Lucia Borgonzoni, Bonaccini avrebbe fatto pressioni perché tre comuni limitrofi rifiutassero di condividere alcuni dipendenti.

La Procura di Bologna, con il capo procuratore Giuseppe Amato, ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato, sulla vicenda delle presunte pressioni da parte del presidente Bonaccini. All'esposto è allegato anche un audio di una telefonata tra il governatore e il sindaco. 

L'attacco di Salvini: "Incredibile: spuntano parole minacciose di Bonaccini al sindaco di Jolanda di Savoia e le gravi ammissioni di un altro primo cittadino che sentiva addirittura 'il coltello puntato alla schiena'. Cosa deve ancora succedere? In un Paese normale, oltre alla magistratura, sarebbero già intervenuti governo e soprattutto Anci". 

"Non mi è piaciuto che negli ultimi giorni, forse perdendo un po' la testa", Lucia Borgonzoni "ha cercato di gettare fango anche su di me", ha detto Bonaccini durante un'intervista a Radio24. "Non sanno - ha aggiunto, riferendosi alla denuncia sul caso del Comune di Jolanda di Savoia - che sulla mia onestà e la mia moralità non ho paura di niente e di nessuno. Ma chi ha tolto 49 milioni di euro agli italiani si vede che è abituato a certi tentativi. Avrei voluto parlare della mia regione, delle idee che abbiamo per governare l'Emilia-Romagna".

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