Cronaca

Dal rosario digitale alle "Jesus sneaker". La preghiera tra il "sacro" e il profano

Migliaia di gadget per lo "shopping dei fedeli"

Redazione Ansa

  La preghiera nell'era della tecnologia. E' forse nel tentativo di conciliare due elementi in apparenza così antitetici che si può "leggere" il nuovo gadget appena presentato in Vaticano: il rosario digitale. Una sorta di "app" per implorare "la pace" destinata a non passare inosservata. Il programma è già nel nome del dispositivo: "Click To Pray eRosary". Può essere usato come un bracciale e si attiva facendo semplicemente il segno della croce. È in sincronia con un'app gratuita che ha lo stesso nome e che, una volta azionata, permette di accedere a un'audioguida che consente di avere immagini esclusive e contenuti personalizzati sulla preghiera del rosario. Il dispositivo è costituito da dieci grani, realizzati con ematite e agata nera, e da una croce "intelligente" che memorizza i dati tecnologici connessi all'applicazione. Una volta attivato, il fedele "tecnologico" potrà scegliere tra una preghiera tradizionale, cioè sgranando il rosario come si faceva un tempo con quello di legno o di pietra; un rosario "contemplativo", cioè con immagini; e altri tipi di rosario a tema, da aggiornare ogni anno. Ovviamente di ogni preghiera fatta resterà una traccia digitale. "Pensiamo di proporre una delle migliore tradizioni spirituali della Chiesa con le migliori tecnologie attuali", ha commentato padre Fornos, "la preghiera di sempre con le tecnologie digitali".

   Tecnologia a parte, la fantasia sui gadget più o meno "sacri" è sempre stata piuttosto sfrenata. E' di questi giorni, ad esempio, l'arrivo sul mercato delle più "profane" "Jesus Sneaker": scarpe da ginnastica con tanto di crocefisso legato ai lacci e l'acqua santa nella suola.  Il brand di Brooklyn "MSCHF" le ha realizzate e le ha regalate a 6 celebrities di YouTube e al cantante Asap Rocky. I 'prescelti' hanno rilanciato sui social l'immagine delle calzature "benedette" che sono andate in vendita online.

   Ma, nel passato, i "souvenir cattolici" non sono stati meno appariscenti. A cominciare dall'Album delle figurine del Papa. Il primo era dedicato a Giovanni Paolo II, ma è stato con quello di Papa Francesco che si è arrivati al sold out nelle edicole. Il titolo  "Francesco, Habemus Papam. L'Album della gioia", pubblicato nel 2018, contiene 400 immagini adesive (60 centesimi la bustina da 5 stickers, costo dell'album 2,50 euro) che ripercorrono la vita del Pontefice. Poi sono entrati a far parte dello "shopping religioso" oggetti come il libro in marzapane e glassa dedicato a Benedetto XVI; i rosari in scatoline di plastica o di filigrana con la foto del Pontefice di turno; medaglie, medaglioni, anelli e spille di tutti i materiali e di tutte le misure con l'effige dei vari Papi o le immagini di chiese e santi; boccali di ogni dimensione; campanelli; ditali; candele; piatti e sottobicchieri. Vere "evergreen" le statue di Santi e Pontefici , in abiti liturgici o da passeggio e i quadretti simil-icona. 

   Grande mercato hanno anche i gadget creati per le grandi occasioni come il Giubileo. Per l'ultimo, ad esempio, si ricorda la lattina dell'olio 'Del Giubileo', ottenuto da una selezione delle migliori olive italiane estratte a freddo, arricchita dal logo, disegnato appositamente, di un olivo stilizzato a forma di crocifisso. E, sempre durante i Giubilei, impazza il mercato dei "falsi d'autore". Solo nel 2015 la Guardia di Finanza sequestrò, solo in due depositi romani gestiti dai cinesi, oltre un milione di euro di souvenir "contraffatti": rosari, immagini sacre, calamite, portachiavi

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