(ANSA) - CAGLIARI, 11 OTT - Tra il 2010 e il 2015 avrebbero
incendiato una decina di auto-compattatori in vari paesi del
centro Sardegna con un unico obiettivo: far fuori le ditte
concorrenti nelle gare d'appalto per lo smaltimento dei rifiuti.
A processo, con prima udienza fissata a Cagliari il 24 gennaio -
come anticipato dall'Unione Sarda - 12 persone, cinque delle
quali accusate di "associazione a delinquere di matrice
mafiosa". La Direzione distrettuale antimafia ipotizza a vario
titolo anche i reati di minacce, danneggiamenti, incendi e
turbativa d'asta.
A capo del sodalizio "di tipo mafioso", secondo il pm della
Dda Alessandro Pili, Giovanni Maria Firinu, 60 anni di Santu
Lussurgiu, dipendente della Nuova Ecoservice, specializzata
nello smaltimento di rifiuti, finito in carcere nell'aprile 2017
su ordine del Gip e poi scarcerato. Con lui anche la moglie,
Francesca Piras, amministratrice della stessa ditta, e Franca
Pani (direttrice). Poi Massimo Settefonti, 48 anni di Santu
Lussurgiu, e e Basilio Angioi, 50 anni.
Smaltimento rifiuti,processo in Sardegna
Dodici imputati per vari attentati per eliminare concorrenti