Cronaca

Lega: pm Milano trovarono audio prima di pubblicazione - LA VICENDA

verifiche su presunti funzionari russi corrotti

Il sito di Buzzfeed (archivio)

Redazione Ansa

I pm di Milano che indagano su presunti fondi russi alla Lega sono riusciti a trovare e acquisire la registrazione audio pubblicata da BuzzFeed prima che la stessa venisse pubblicata ieri sul sito americano.

Nell'ipotesi di corruzione internazionale contestata dalla Procura di Milano nell'inchiesta su presunti fondi russi alla Lega, i pm devono verificare se nella presunta compravendita di petrolio una parte del prezzo, oltre a quella che, stando alla registrazione audio pubblicata da BuzzFeed, doveva finire alla Lega, sia o meno arrivata a funzionari pubblici russi. Da qui l'ipotesi di corruzione internazionale.

LA VICENDA

Ieri un audio sul sito Usa BuzzFeed riporta in primo piano i rapporti della Lega con la Russia di Vladimir Putin e il sospetto di finanziamenti segreti da Mosca al partito di Matteo Salvini. Nella registrazione, il 18 ottobre del 2018 all'Hotel Metropol della capitale russa, Gianluca Savoini, leghista da decenni, presidente dell'associazione Lombardia-Russia, parla con alcuni russi di strategie sovraniste anti-Ue e di affari legati al petrolio. Secondo BuzzFeed, che non dice come ha avuto l'audio, si cerca un accordo per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega, ma non si sa se l'intesa sia mai andata in porto e se il partito abbia ricevuto i soldi.

"Mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka dalla Russia", commenta Salvini, annunciando querele. E scaricando plasticamente Savoini: Da segretario farò tutto quello che devo fare", rilancia il leader della Lega rispondendo alle domande dei giornalisti che lo incalzavano sulla possibilità di agire legalmente anche contro il presidente dell'associazione Lombadia-Russia. Una posizione che lascia anche intendere - si ragiona in ambienti parlamentari - che Savoini avrebbe agito in proprio. Tanto da far dire successivamente al vicepremier: "Non ho mai chiesto alcunchè nè chiesto di chiedere alcunchè, nè avuto alcunchè". Per questo motivo il ministro non intende presentarsi in Parlamento per riferire su questo tema. Il Pd chiede che riferisca alle Camere, M5S vuole trasparenza: "Noi non facciamo l'interesse di altri Paesi".

L'episodio risale ai giorni della visita di Salvini da vicepremier a Mosca per incontrare degli imprenditori. "In Russia mi sento a casa mia mentre in alcuni paesi europei no", dichiara il 17 ottobre. Il 18, prima di ripartire per l'Italia, posta una foto su Twitter dall'aeroporto della metropoli. Intanto Savoini con altri due italiani, Luca e Francesco, il secondo forse un avvocato, secondo BuzzFeed, parla in una sala dello storico albergo con tre russi, a giudizio del sito di news vicini a esponenti di rilievo del Cremlino. Savoini dice in inglese "a maggio ci saranno le elezioni in Europa e vogliamo cambiarla. Una nuova Europa deve essere vicina alla Russia, perché vogliamo riprenderci la nostra sovranità". E ancora: "Salvini è il primo che vuole cambiare l'Europa insieme ai nostri alleati", come austriaci e ungheresi (un video rubato inguaiò il leader sovranista austriaco). Salvini viene descritto dai russi come "il Trump europeo". Dalla geopolitica si passa agli affari e in brani audio non diffusi della conversazione si parlerebbe secondo BuzzFeed di una percentuale del 4% su una grossa fornitura di petrolio da una grande compagnia russa all'Eni, per stornare fondi per finanziare la Lega. L'Eni smentisce qualsiasi ruolo nel caso. L'audio scatena la polemica politica.

"Soldi dalla Russia alla Lega contro l'Euro? Salvini chiarisca subito", dice il leader Pd Nicola Zingaretti. I deputati dem espongono alla Camera cartelli con il 49 - i milioni che la Lega ha rateizzato - e il 65, i presunti milioni di dollari da Mosca. "L'Italia è un Paese autonomo e chi si candida a rappresentarla deve fare l'interesse dell'Italia, non di altri Paesi. Che questi si trovino a Est od Ovest fa poca differenza - si legge sulla pagina Fb del M5S -. Noi siamo liberi e lo resteremo". Luigi Di Maio prima scherza - "meglio Putin che i petrolieri", poi si fa serio: "Sempre più orgoglioso del M5s. Noi abbiamo sempre ricevuto risorse solo dalle donazioni volontarie".

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