Cronaca

Il capitalismo? Un macello

Jeanne, di e con Mariano Aprea, analizza le crisi del mondo

Redazione Ansa

 

A che punto siamo col capitalismo, 90 anni dopo la grande crisi del ’29 e oltre dieci dopo quella che più l’ha ricordata, il disastro dei subprime e la sua onda lunga in Europa? Un film, che come molti illustri precedenti prova ad essere anche un film sul film, recupera un’opera tra le meno battute di Bertolt Brecht per azzardare non una risposta ma casomai la formulazione corretta della domanda.

Jeanne, così si chiama il film, realizzato e interpretato da Mariano Aprea è liberamente tratto da ‘Santa Giovanna dei Macelli’. Un’opera sul corto circuito tra quello che scriveva Brecht riguardo la crisi del ’29 e la crisi attuale che, secondo Aprea, è il sintomo di una malattia più profonda: la mancata risoluzione del rapporto tra capitalismo, distribuzione della ricchezza e la condizione umana.

Che qui è vista dalla particolare prospettiva di chi vive (o sopravvive) di arte e tenta di fare un film sull’impossibilità di metterla in scena. Pertanto, spiega Aprea, il film si concentra fondamentalmente sulla difficoltà del fare artistico e nello stesso tempo rappresenta alcune scene riprese in prova e altre propriamente cinematografiche. Il girato si avvale così di contributi colti dagli incontri del regista con gli attori tesi a trovare soluzioni per le difficoltà concrete che si devono affrontare, di prove sul testo, e di scene di finzione propriamente dette. In questo senso, il testo brechtiano è agito come interprete della nostra attualità.
’L’interesse per l’opera di Brecht - spiega Aprea, che è anche autore del soggetto, della sceneggiatura, della musica e che ha prodotto il film insieme ad Alessandro Giordani - riguarda due aspetti: da una parte, un’ispirazione che ne deriva riguardo il dissennato operare del capitalismo e dall’altra, la sua attualità rispetto la crisi economica che ci avvolge ormai da dieci anni. Inizialmente, desideravo mettere in scena l’opera, ma la mancanza di risorse economiche adeguate mi fermò. Al contempo, avvalendomi dei nuovi strumenti digitali, ebbi l’idea di farne un film. Non, però, un film della “Santa Giovanna dei macelli”, ma un film sul corto circuito tra quello che scriveva Brecht riguardo la crisi del ’29 e la nostra crisi attuale”. Il film si potrà vedere martedì 11 a Roma, al cinema Farnese, in attesa di una distribuzione che gli permetta di uscire nelle sale.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it