Cronaca

L'esperto: 'Sulla cannabis Cassazione non colma vuoto normativo'

'Legge 2016 non cita le infiorescenze'

Foglie di cannabis

Redazione Ansa

"La Cassazione ha dovuto fare i conti con la legge incompleta sulla canapa del 2016, senza riuscire a colmare il vuoto normativo, che riguarda le infiorescenze e il loro 'uso umano'". E' quanto spiega Matteo Gracis, esperto del settore della canapa e autore di pubblicazioni sul tema. "La legge del 2016, che permetteva la vendita dei derivati della canapa purché sotto il tasso di Thc dello 0,6, fu fatta per supportare, agevolare e promuovere la filiera dalla canapa industriale, per esempio quella tessile, escludendo gli utilizzi ricreativi e medici. Quella normativa aveva dunque quell'unico obiettivo, non contemplando in nessun modo l'assunzione da parte dell'uomo delle infiorescenze, non prese in considerazione e mai citate in quella legge", aggiunge Gracis, autore del libro-dossier "Canapa, una storia incredibile" (Chinaski edizioni).

"Qualche mese dopo, due aziende italiane furono le prime in Italia a cambiare il modo di promuovere questo tipo di piante, proponendole in una confezione accattivante come fiori ad 'uso tecnico' oppure specificando che, in linea con quanto prevede la legge, le infiorescenze 'non sono indicate per l'uso umano o come sostituto del tabacco' - spiega Gracis -. Gli stessi commercianti hanno sempre richiesto che questa legge fosse chiarita: finora non c'è alcun dato sulla provenienza delle infiorescenze, né su cosa contengano, né se siano stati aggiunti additivi. C'è anarchia totale".

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