Cultura

Zingaretti, vent'anni da Montalbano

L'attore al Festival di Dogliani. "E' una serie che non fa politica"

Redazione Ansa

"Il Commissario Montalbano non è una serie che fa politica. Camilleri racconta l'attualità. Montalbano è rimasto sempre fedele a se stesso, ai suoi principi, è il mondo intorno a lui che è cambiato. Hanno cercato di creare polemiche, ma non ci sono state. Sui migranti Montalbano fa leva sull'umano". Luca Zingaretti è accolto da una folla in tripudio a Dogliani. Al Festival della Tv e dei Nuovi Media si festeggiano i vent'anni del commissario Montalbano e l'attore risponde alle domande a tutto campo di Aldo Cazzullo, sull'attualità, la politica, i progetti futuri. Non si sottrae neppure alla domanda sul fratello Nicola, segretario del Pd, di cui di solito preferisce non parlare. Il commissario Montalbano ha all'attivo ascolti record: nel 2018 ha sfiorato i 13 milioni di telespettatori, con 34 tv movie tratti da 24 romanzi e 20 racconti di Camilleri, in onda in prima serata su Rai2 dal 199 al 2001 e su Rai1 dal 2002 a oggi, 196 passaggi in tv con 34 prime e 162 repliche. Proprio in questi giorni sono ripartite in Sicilia le riprese di tre nuovi episodi. "Lo abbiamo venduto in 60 Paesi, anche in mercati difficili. Ho vietato le riprese fuori dall'Italia. Con Montalbano abbiamo raccontato l'Italia", sottolinea Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, sul palco di Dogliani a fianco di Zingaretti. L'attore parla di Andrea Camilleri, suo "grande maestro all'Accademia delle Belle Arti, prima di Montalbano": "Ci incantava con i suoi racconti, riusciva a trovare nel dettaglio lo straordinario e ce lo raccontava, mi ha sempre spiazzato la sua capacità di creare e risolvere il paradosso", racconta. Poi, il provino per Montalbano e l'emozione del primo giorno in scena. E, naturalmente, il commissario, i suoi rapporti con le donne, il dolore per la scomparsa di Marcello Perracchio, il burbero dottor Pasquano, suo grande amico. Montalbano, ma non solo. Zingaretti parla del progetto di uno spettacolo teatrale che ha in mente, ma ancora senza titolo: "Penso a un magazziniere dei servizi segreti che tira fuori la borsa di Moro o l'agenda di Borsellino. Potrei dire quello che voglio. E' finzione, ma magari uno ci azzecca". Scherza sulla serie 'Il giovane Montalbano': "A me non risulta, non la fanno".

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