Africa

Caos Libia, Isis rialza la testa. Salta conferenza Onu

Attacco dei jihadisti mentre continuano gli scontri a Tripoli

Redazione Ansa

L'ulteriore caos creato in Libia dall'attacco del generale Khalifa Haftar a Tripoli è stato sfruttato dall'Isis per tornare a colpire, mettendo letteralmente a ferro, fuoco e sangue una località nel centro del Paese. E anche se l'assalto lanciato giovedì dell'uomo forte della Cirenaica almeno nelle ultime ore sembra aver perso slancio, un altro suo effetto è il rinvio a un fumoso futuro della conferenza nazionale di Ghadames, quella che in tre giorni da domenica avrebbe dovuto indicare una data delle elezioni e quindi una soluzione della crisi invece ora sempre più nera. Lo Stato islamico, rivendicando l'incursione, ha attaccato a Fuqaha, nel distretto di Jufra, 370 km a sud di Sirte. Secondo ricostruzioni di media, i terroristi sono arrivati di notte a bordo di 13 mezzi e ucciso almeno tre persone, tra cui il sindaco, Ismail al-Sharif. Nella loro furia hanno dato alle fiamme alcune abitazioni di poliziotti e la sede delle Guardie municipali del centro, il cui capo è stato rapito e poi liberato. Fuqaha, una delle ultime roccaforti di gheddafiani, era stato anche bastione dell'Isis stesso nel periodo (2015-2016) durante il quale lo Stato islamico aveva sfruttato il vuoto di potere creando un califfato attorno a Sirte e a Derna, da dove era stato cacciato nel deserto da misuratini, raid americani e popolazioni locali.  

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